Ugo Bardi Docente presso la Facoltà di Scienze MM. FF. NN. a Firenze
Ma cosa si nota di queste cose in Norvegia? Vi dirò che quando vieni fuori dalla stazione centrale di Oslo, ti aspetteresti di vedere una scena tipo quella dei film di fantascienza. Ma in realtà la maggior parte dei veicoli in giro è ancora con i vecchi motori a combustione, così come deve essere: la trasformazione è ancora ben lontana da essere completa. Ma, se ci fai appena un po’ caso, la presenza dei veicoli elettrici la noti, eccome! In tre giorni a Oslo, ho visto più Tesla di quante ne avessi mai viste prima in vita mia.
I norvegesi sono arrivati a questo risultato un po’ con i classici incentivi sugli acquisti, un po’ con delle forti tasse sulla benzina e sul gasolio, ma anche con provvedimenti più creativi. Vi può incuriosire che a Oslo ho incontrato il mio vecchio amico e collega Jorgen Randers, uno degli autori del famoso rapporto intitolato I Limiti dello Sviluppo, del 1972.
Questo, ovviamente, si poteva fare solo fin quando i veicoli elettrici erano molto pochi, ma ha avuto un notevole impatto mediatico e si è rivelata un’iniziativa molto efficace a costo zero. Randers è un tipo molto creativo e un’altra sua iniziativa è stata di alzare i limiti di tasso alcolico per i guidatori di veicoli elettrici – a quei tempi, prima della Tesla, trabiccoli lenti e non pericolosi. Come ci si poteva aspettare, questa non è stata approvata, ma ha avuto molta risonanza mediatica.
Quindi, oggi la Norvegia rappresenta un test importantissimo di fattibilità della transizione all’elettrico. Entro qualche anno dovrebbe essere possibile dimostrare che il trasporto privato di un intero Paese si può basare principalmente, o anche unicamente, su veicoli elettrici. Un bel risultato che ci può insegnare molte cose. Va bene che i norvegesi sono molto più ricchi di noi, ma non è detto che in Italia ci dobbiamo comprare soltanto Tesla: ci sono anche macchine elettriche meno costose e ce ne saranno sempre di più nel futuro.
A questo punto, forse vi è venuta voglia di domandarmi cosa ero andato a fare a Oslo. Beh, non era per contare le Tesla che si vedono a Oslo e nemmeno per andare a cena con il mio amico Randers. Era per lavorare su dei progetti di ricerca sulla decarbonizzazione dell’economia. Ci sono tante cose utili e interessanti che si possono fare per liberarci dei combustibili fossili e piano piano finiremo per arrivarci. Ci dobbiamo arrivare per forza.
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