Il Pd si preoccupa più del populismo che dei lavoratori. O partigiano, portalo via Rimembrate? E ora, come se nulla fosse, spacciano per piena la loro piazza vuota, presidiata giusto da quattro “militonti” che ancora non hanno capito che il Pd sta a Marx come lo Ior sta a Cristo. Eccola compiuta, in forma tragicomica. È dinanzi a noi, almeno a quanti di noi abbiano il coraggio di “guardare in faccia il negativo” (Hegel) e di non compiere il noto gesto dello struzzo.
Alludo, naturalmente, alla parabola della sinistra metamorfico-kafkiana: dall’immenso ed eroico Gramsci ai servi odierni, che hanno svenduto la patria e tradito il popolo dei lavoratori. Il tutto in nome del turbomondialismo ideologicamente innalzato a chance per tutti: quando tale è sempre e solo, ça va sans dire, per i dominanti. I quali possono agevolmente, nell’open space del piano liscio del mercato spoliticizzato, condurre la loro lotta di classe. Come? Deregolamentando l’economia, sottraendo diritti come se fossero privilegi, imponendo l’imperativo categorico della competitività tra lavoratori su scala planetarizzata.