domenica 28 ottobre 2018

TAP e NO TAP. Chi mente? Calenda o Di Maio?

"Non c'è una carta e non ci sono penali. In un paese normale un ministro che mente così palesemente si dimette". Calenda torna ad attaccare Di Maio: dicevano che avrebbero chiuso il Tap in due settimane. Ora che sono al governo non succede niente

by huffingtonpost.it
CALENDA A DI MAIO -
Calenda (EX Ministro PD)
"Il Movimento 5 Stelle aveva promesso di chiuderlo, addirittura in due settimane. Lo diceva Di Battista in comizi infuocati in Puglia. Ora che sono al governo non succede niente". Così l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in un video pubblicato su Twitter parlando del gasdotto Tap.
"Di Maio giustifica il suo cambiamento di idea, la sua promessa non mantenuta, inventandosi una carta e delle penali. Non è la prima volta: l'ha fatto con Ilva sul parere dell'avvocatura, l'ha fatto con la 'manina' che avrebbe cambiato la legge di bilancio. Lo fa continuamente, però questa volta c'è una questione differente: è palese che non c'è una carta e che non ci sono penali. In un paese normale un ministro che mente così palesemente si dimette".
Così l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda in un video pubblicato su Twitter parlando del gasdotto Tap. "E' semplicemente un errore semantico di parola? No per niente. E' un errore sostanziale", aggiunge. "A dire menzogne", conclude Calenda, "è un ministro di governo".

DI MAIO CON CONTE -
Di Maio (Ministro M5S)
 "Ho letto le carte del Tap. Ci sono penali per 20 miliardi di euro", ma Calenda risponde: "La penale non esiste".Il vicepremier interviene nella polemica tra governo e tre parlamentari M5s che assicuravano che non ci fosse nessuna sanzione da pagare in caso di stop ai lavori.


Luigi Di MaioLe penali in caso di sospensione del Tap ci sono, e sono molto elevate.
Lo assicura Luigi Di Maio che interviene nella polemica tra il governo e tre parlamentari M5s che avevano accusato Conte sostenendo che stesse sbagliando e che non ci fosse alcuna sanzione di pagare nel caso in cui il governo avesse decido di non proseguire i lavori per il gasdotto che dovrebbe approdare in Salento. "Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dover dire che ci sono delle penali per quasi 20 miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente - ha affermato Di Maio - Le carte un ministro le legge solo quando diventa ministro - aggiunge - e a noi del M5s non hanno mai fatto leggere alcunché". Immediata la risposta del suo predecessore, Carlo Calenda, che precisa: "Di Maio si sta comportando da imbroglione, come su Ilva. Non esiste una penale perché non c'è un contratto (fra lo Stato e l'azienda Tap ndr) ma, in caso, una eventuale richiesta di risarcimento danni" da parte dell'impresa "visto che sono stati fatti investimenti a fronte di un' autorizzazione legale". L'ex ministro dello Sviluppo economico continua: "Di Maio sta facendo una sceneggiata e sta prendendo in giro gli elettori ai quali ha detto una cosa che non poteva mantenere".
I No Tap, intanto, hanno lanciato una campagna social per chiedere le dimissioni dei parlamentari pentastellati eletti in Salento con la promessa di fermare il Tap. Domani, 28 ottobre, ci sarà una manifestazione a Melendugno, accanto al punto in cui dovrebbe sorgere il terminale del gasdotto.

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