Altan firma il primo cartone animato sulle famiglie arcobaleno. C’è speranza anche per l’Italia
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Una notizia importantissima per il nostro
Paese, ancora molto timido e impreparato a immaginare formazioni
familiari che si discostino da quelle tradizionali monoparentali, ossia
formate da padre, madre e figli. La storia racconta di un piccolo uovo
con le gambe che, volendo sapere che cos’è una famiglia, gira per il
mondo conoscendo piccoli pinguini cresciuti da due papà, gattini con due
mamme, una famiglia monoparentale con papà ippopotamo e cuccioletto, genitori affidatari, adottivi e altro ancora.
Un cartoneanimato firmato niente meno che da Altan e dal suo inconfondibile tratto e raccontato dalla voce calda di Lella Costa. Prodotto da Gertie (Franco Serra e Fulvia Serra), nasce anche grazie alla generosità di due socie dell’associazione Famiglie Arcobaleno,
Daniela D’Anna e Maria Celeste Rizzo che, su idea della loro figlia
Vittoria, hanno chiesto come regalo per la loro unione civile un
contributo alla produzione del progetto.
Tutto ha preso vita dal libro omonimo, Piccolo uovo, che sette anni fa uscì per Lo Stampatello Editore vincendo il PremioAndersen2012 e aggiudicandosi, nello stesso anno, il posto di finalista a Nati per Leggere. Allora scoppiò un caso in molte amministrazioni comunali,
tanto che fu ritirato dalle aule di alcune scuole e accusato di
propagandare “l’ideologia gender” (mito metropolitano basato sul terrore
della differenza che nessuno ha mai capito cosa indichi esattamente).
Ma furono tante le famiglie che lo apprezzarono, tanto che oggi è giunto
alla quinta ristampa, nonostante i boicottaggi continui (circolari ai
dirigenti scolastici, eliminazione dagli scaffali delle biblioteche su
ordine dei Sindaci, etc).
“Il libro e il cartoon si rivolgono ai bambini di scuola materna, quindi dai tre ai sei anni – spiega FrancescaPardi, autrice di Piccolo Uovo. Stiamo cercando di realizzare una serie di cartoni animati simili da proporre alla Rai
o a un’altra emittente televisiva italiana, questo è il progetto
pilota. Vogliamo costruire una cultura rispettosa di tutte le forme di
genitorialità, compresa quella arcobaleno e di prevenire pregidizi che
spesso sono leve di bullismo omofobico tra i banchi di scuola”.
Iniziative come queste fanno sperare in un’Italia migliore nonostante l’attuale Medioevo,
in un Italia che possa evolvere e diventare una comunità capace di
riconoscere le differenze come valore da tutelare e non come minaccia da
combattere, in un’Italia che impari ad aprirsi al suo futuro invece di
resistergli ottusamente, ancorata alle sue paure, insicura dal punto di
vista identitario, incerta sul piano culturale, frammentata su quello
sociale. Soprattutto pensando come, in molti Paesi europei, libri e
cartoni animati come Piccolo Uovo facciano da tempo parte del materiale didattico nelle scuole per prevenire violenza di genere e bullismo.
Anche io, accanto a Famiglie Arcobaleno, rivolgo dunque il mio appello al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti affinché possa promuovere strumenti di questo tipo nelle scuole italiane.
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