Sono più di 60 le donne uccise dal partner in Italia dall'inizio dell'anno. Oltre 160 da gennaio 2015. Un vero 'bollettino di guerra'. Ma ora preoccupa questa nuova tendenza: almeno cinque casi negli ultimi mesi.
Il 9 giugno Sara Di Pietrantonio, studentessa universitaria romana di 22 anni, viene strangolata e poi bruciata dal suo ex fidanzato, Vincenzo Paduano, che non accettava che la ragazza si fosse rifatta una vita con un altro e che per settimane, prima dell'incontro fatale per il destino di Sara, l'aveva minacciata e perseguitata.Il 3 luglio, a Tuglie nel leccese, Alexandru Edec Ionut, romeno di 24 anni, lancia del liquido infiammabile addosso alla sua compagna, davanti ai loro figli di uno e tre anni. Poi le dà fuoco. La donna riposta ustioni gravi su tutto il corpo.
Il 2 febbraio scorso, a Pozzuoli (Napoli), Paolo Pietropaolo dà fuoco alla compagna, incinta, perché aveva avuto la conferma che la donna aveva un'altra relazione. La giovane è stata ricoverata in gravissime condizioni.
Più indietro nel tempo, il 20 novembre scorso, nel bresciano, un uomo di origine indiana ha cosparso di benzina la moglie e le ha dato fuoco. Motivo del gesto, il fatto che al marito non andava bene il modo in cui la donna si vestiva.
Oggi, la vicenda di Vania, quarantaseienne di Lucca data alle fiamme dall'uomo con cui aveva una relazione: la 'colpa', ancora una volta, quella di aver messo fine al rapporto. A Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Rosaria Lentini è stata accoltellata dal marito.
"Ancora due donne uccise, due vite barbaramente spezzate. In questo momento di grande dolore, vorrei innanzitutto esprimere la mia vicinanza ai familiari e agli amici di Vania e di Rosaria". Lo afferma la ministra per le Riforme costituzionali, con delega alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi.
"La prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne sono una priorità del Governo e ovviamente costituiscono un nostro impegno quotidiano- sottolinea la ministra Boschi -. C'è tuttavia bisogno di ulteriori risposte concrete. Abbiamo infatti costituito la cabina di regia interistituzionale (del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere) per rafforzare e promuovere azioni di contrasto alla violenza sulle donne e al femminicidio: ho convocato la prima riunione della cabina di regia per l'8 settembre". "La lotta al femminicidio riguarda tutta la nostra società, tutti noi, uomini e donne - aggiunge la ministra Boschi -. Non possiamo e non vogliamo abituarci a queste tragiche morti".
"Ieri Caserta, oggi Lucca: negli ultimi mesi ci sono stati decine di casi come questi, donne vittime della violenza di compagni o ex. Da uomo fatico a spiegarmi cosa possa spingere ad usare una tale brutalità, a covare così tanto odio nascondendosi dietro presunti sentimenti quali l'amore, il dolore per una storia che finisce, la disperazione. Niente di tutto questo: spero che non si usino più, raccontando queste storie, termini ambigui e giustificatori come raptus, gelosia, disagio, rifiuto. Sono solo squallidi criminali e schifosi assassini". E' quanto afferma Pietro Grasso, presidente del Senato, in un post su Facebook.
"C'è un grande lavoro da fare, tutti insieme, per sradicare i resti di una cultura maschilista e possessiva che ancora permea la nostra società - scandisce Grasso- stare insieme è una sfida quotidiana: uomini e donne non si appartengono, si scelgono ogni giorno. Liberamente
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