Il
cosiddetto "baratto
amministrativo" introdotto dall'art. 24 del decreto-legge n.
113/2014, convertito con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014,
n. 164, rubricato “misure
di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in
materia di tutela e valorizzazione dei territori”
consente
ai cittadini di adempiere i debiti relativi ad entrate comunali
mediante
l'effettuazione di un'attività sostitutiva del pagamento.
1.
I comuni possono definire con apposita delibera
i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su
progetti presentati da cittadini singoli o associati, purche'
individuati in relazione al territorio da riqualificare.Tali
riduzioni sono concesse prioritariamente a comunita' di cittadini
costituite in forme associative stabili e giuridicamente
riconosciute»Delibera di Giunta o di Consiglio?Dall'interpretazione letterale dell'articolo che cita semplicemente “Delibera” sembrerebbe che il legislatore abbia lasciato facoltà ai comuni di scegliere se adottare una Deliberazione di Giunta o di Consiglio.
Diversi comuni italiani hanno deciso di regolamentare questa materia approvando un apposito regolamento con una Deliberazione di Consiglio, organo competente ad approvare i regolamenti comunali. C'è da sottolineare che un regolamento comunale diventa efficace il 1° gennaio dell'anno successivo a quello nel quale viene approvato.
Quindi, visto che è opportuno approvare un apposito regolamento, la Deliberazione deve essere di Consiglio Comunale.
Scontare vecchi tributi evasi o esentare il pagamento totale o parziale di tributi nuovi?
Tutti i regolamenti dei comuni reperibili tramite la ricerca con Google hanno regolamentato la “sanatoria” dei vecchi tributi non pagati (evasi) con il baratto amministrativo.
Con la “Nota di approfondimento sull’istituto del baratto amministrativo” di ANCI Emilia Romagna del 16 ottobre 2015 non veniva prevista la possibilità di consentire attraverso tale istituto l'esonero di tributi locali pregressi.Con la deliberazione n. 27 del 23 marzo 2016 la Sezione Regionale di Controllo (Corte die Conti) per l'Emilia Romagna, se da un lato ha evidenziato come il baratto amministrativo deve essere disciplinato da un apposito regolamento deliberato dal Comune con il quale devono essere fissati/individuati "criteri” e “condizioni”, dall'altro, in modo tranchant, ha escluso la possibilità di consentire attraverso tale istituto l'adempimento di tributi locali pregressi in quanto mancherebbe il requisito dell'inerenza tra agevolazione tributaria e tipologia di attività svolta dai soggetti amministrati e si potrebbero determinare effetti pregiudizievoli sugli equilibri di bilancio.
Quindi, fino a nuova interpretazione della Corti dei Conti che è un organo dello Stato, presente in vari ordinamenti giuridici, con funzioni giurisdizionali e amministrative di controllo o vigilanza in materia fiscale sulle entrate e spese pubbliche all'interno del bilancio dello stato (finanza pubblica) il baratto amministrativo è applicabile solo a tributi nuovi e non a quelli pregressi.
Baratto di Tributi e implicazioni con il Bilancio comunaleI tributi per i quali è applicabile il baratto amministrativo sono sostanzialmente due: l'IMU e la TARI, visto l'ammontare delle entrate di questi rispetto agli altri.
Per l'IMU, che è un'imposta che va a finanziare attività “generali”, non si prevedendo grossi problemi di bilancio se non una minore entrata.
Fatto 100 euro l'incasso IMU, se si approva la possibilità di barattare 10 euro per l'IMU, l'incasso da iscrivere a bilancio risulterà 90 euro sia in entrata che in uscita.
Per la TARI che è una tassa che serve esclusivamente a finanziare totalmente i costi del servizio di raccolta dei rifiuti un problema c'è:
Oppure si devo inserire questi 10 euro (che non verranno incassati) nel piano finanziario che aumenterà da 100 euro a 110 euro, producendo così delle tariffe superiori tali per cui tutti quelli pagheranno, pagheranno di più perché pagheranno anche per coloro i quali hanno partecipato al baratto amministrativo.
Questa seconda soluzione risulta di difficilissima applicazione perché quando si calcolano le tariffe, a partire dal piano finanziario, si presume che tutti i contribuenti paghino. Invece, in questo caso, si dovrebbero esentare a priori un certo numero di contribuenti, quelli che opteranno per il baratto amministrativo. Matematicamente, questo è un paradosso.
Quindi, alla luce delle problematiche esposte, l'unico tributo che può essere contemplato nel baratto amministrativo è l'IMU.
Uffici e organi coinvolti nel procedimento
Tutti gli uffici coinvolti, congiuntamente, predispongono una bozza di regolamento, la inviano alla Commissione Statuto e Regolamenti che dopo eventuali emendamenti la portano in Consiglio Comunale per l'approvazione con apposita Delibera.
L'ufficio Tributi, ogni anno, consultando la propria banca dati calcola le previsioni di entrata e consultando le statistiche degli anni pregressi stima il grado evasione/elusione, infine propone alla Giunta Comunale una percentuale di entrata dell'IMU alla quale può essere applicato il baratto amministrativo.
Il servizio Finanziario, ogni anno, predispone il bilancio di previsione tenendo conto della quota di entrata tributaria che verrà barattata, decurtando tale quota sia dalle entrate che dalle uscite.
L'ufficio Affari Generali predispone la domanda di ammissione al baratto amministrativo tenendo conto dei criteri di ammissibilità fissati nel regolamento, dei criteri di valutazione come l'ISEE, dei punteggi per formare la graduatoria, approva e pubblica la domanda.
L'ufficio Lavori Pubblici riceve le domande di ammissione, le valuta, forma la graduatoria e assegna ai gruppi di cittadini o a singoli o singoli raggruppati uno o più moduli tenendo conto del tetto massimo teorico barattabile, stabilito dalla Giunta Comunale, e del tetto massimo reale barattabile comunicato dall'Ufficio Tributi (per non avere un saldo positivo). Stabilisce infine il calendario di avvio dei lavori.
L'ufficio
Affari Generali
stipula un'assicurazione
per i cittadini che opereranno in qualità di lavoratori volontari.
L'ufficio
Lavori Pubblici,
seguendo il calendario,
consegna i materiali e gli
strumenti di lavoro (che devono essere contabilizzati tra le spese)
ai gruppi, assegna un tutor ad ogni gruppo per coordinare e
supervisionare il lavoro e tenere il registro delle attività.
Comunica infine
all'Ufficio Tributi l'elenco delle associazioni/cittadini che hanno
concluso il baratto amministrativo e il relativo ammontare da
“scalare” nella banca dati tributaria.
Concludendo,
affinché
l'amministrazione
possa valutare serenamente
se attuare o meno il
“baratto Amministrativo”, sotto
il profilo prettamente
amministrativo:
-
deve tener
conto dei costi vivi che devono essere aggiunti ai vari capitoli di
spesa del bilancio, come gli strumenti e le attrezzature necessarie
per lo svolgimento delle
attività, le assicurazioni da stipulare
a favore dei cittadini
lavoratori volontari, ecc
-
deve tener
conto del
costo
del personale di tutti gli
uffici coinvolti nella
gestione del progetto “baratto amministrativo”
come la predisposizione
del regolamento della deliberazione di Consiglio Comunale, della
Deliberazione di Giunta Comunale, della domanda di partecipazione,
della gestione delle domande, della graduatoria, dei moduli, della
previsione dell'evasione, della gestione del registro, dei tutor, ecc
-
deve tener
conto del tempo che il personale di tutti gli uffici deve dedicare
alla gestione del progetto e che quindi deve essere sottratto alle
quotidiane attività amministrative
-
deve
tener
conto, infine,
della comparazione tra le attività oggetto di baratto e le attività
che non sarà possibile attuare
per il mancato gettito
dovuto appunto al baratto.
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