Con le sue rivelazioni ha fatto emergere pratiche contabili false in Deutsche Bank, che sono costate alla banca tedesca una multa di 55 milioni di dollari, ma quando è arrivato il momento di incassare la ricompensa, pari a oltre 8 milioni di dollari, la 'talpa' ha detto no.
L'Huffington Post Redazione
La 'talpa' motiva così la sua scelta
"I dirigenti se ne sono andati con bonus multi-milionari calcolati sulla base di bilanci non corretti. Anche se ho bisogno del denaro ora più che mai, non mi unirò al saccheggio delle persone che ero chiamato a proteggere quando sono stato assunto".Nel mirino dell'ex dipendente di Deutsche Bank finisce la stessa Sec
"E' particolarmente deludente che nel 2015, dopo una lunga indagine a cui hanno contribuito vari informatori, la Sec abbia imposto una multa agli azionisti di Deutsche e non ai manager responsabili"Ben-Artzi ha fatto notare, inoltre, che il trattamento da parte della Sec dei vertici di un gruppo finanziario molto più piccolo, Trinity Capital, è stato ben diverso: in quel caso, ha scritto, "cinque manager sono stati accusati e il ceo ha pagato una multa". Perché dunque la Sec non ha fatto altrettanto con Deutsche Bank? La risposta è che gli avvocati della banca tedesca sono entrati e usciti dalla Sec "prima e dopo le attività illegali della banca". E' la talpa stessa a fornirne i nomi: Robert Rice, Robert Khuzami e Richard Walker. "Tutto questo è avvenuto sotto lo sguardo di Mary Jo White, l'attuale presidente della Sec, la cui relazione con Khuzami e Rice risale a 20 anni fa".
E' la prima volta che una talpa si rifiuta di intascare il premio della Sec, introdotto nel 2011 e che prevede una quota dal 10% al 30% delle multe comminate.
Il premio viene elargito prelevandolo da un fondo pubblico stanziato dal Congresso e non dalle stesse multe. Ben-Artzi ha fatto sapere che pur avendo rifiutato di intascare la ricompensa non è in grado di impedire che parte di essa vada alla sua ex moglie, ai legali e agli esperti che hanno collaborato alla sua testimonianza.
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