martedì 26 agosto 2014

Riforme. Giannini: «Abolire le supplenze a scuola».


Riforme. «I supplenti non saranno eliminati fisicamente» ha precisato ieri il ministro dell'Istruzione al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. «Ci trasciniamo da decenni un meccanismo perverso che non ci consente di lavorare se non con l'organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie»

Il Manifesto Roberto Ciccarelli
Isti­tu­zione della «meri­to­cra­zia» tra gli inse­gnanti e riforma della pro­fes­sione docente su tre fasce sti­pen­diali: inse­gnanti ordi­nari, esperti e senior. Lo sti­pen­dio dei pro­fes­sori a scuola sarà così legato al «merito» e non all’anzianità di ser­vi­zio. Da isti­tu­zione pub­blica, la scuola ita­liana verrà tra­sfor­mata secondo i cri­teri azien­da­li­stici dove c’è la con­cor­renza tra i dipen­denti e i diri­genti sulla base del loro ren­di­mento nella for­ma­zione degli stu­denti e della «pro­dut­ti­vità» degli isti­tuti in cui lavo­rano. «Chi fa di più prende più soldi» è l’idea di fondo dell’esecutivo.
Poi c’è l’eliminazione delle sup­plenze brevi per 400 mila docenti pre­cari iscritti alle gra­dua­to­rie di isti­tuto e crea­zione dell’«organico fun­zio­nale». Quello «di fatto», sul quale è orga­niz­zata la scuola ita­liana dovrebbe andare in sof­fitta. Sono i punti prin­ci­pali della «riforma» della scuola alla quale sta­rebbe lavo­rando il governo Renzi in vista dell’atteso Con­si­glio dei mini­stri di venerdì 29 agosto.
In quella occa­sione, il mini­stro dell’Istruzione Ste­fa­nia Gian­nini pre­sen­terà una «visione» arti­co­lata in «29 linee guida». «I sup­plenti non saranno eli­mi­nati fisi­ca­mente» ha pre­ci­sato ieri Gian­nini al mee­ting di Comu­nione e Libe­ra­zione a Rimini.
Per Gian­nini le sup­plenze andranno «ricon­si­de­rate», anche per­ché «si sa già dall’inizio dell’anno sco­la­stico quali sono i posti da sosti­tuire sta­bil­mente» ma «un mec­ca­ni­smo per­verso che ci tra­sci­niamo da decenni non ci con­sente di lavo­rare se non con l’organico di diritto e quindi di riem­pirlo attra­verso le gra­dua­to­rie». Il suo obiet­tivo è «ragio­nare in ter­mini di orga­nico fun­zio­nale e non di orga­nico di diritto che si distin­gue dall’organico fun­zio­nale. Le sup­plenze non fanno bene nè a chi le fa nè a chi le riceve».

Si parla inol­tre di un ripe­scag­gio della «legge Aprea» che il governo Monti era stato costretto a riti­rare dopo una mas­sic­cia mobi­li­ta­zione degli stu­denti medi nel 2012; del per­fe­zio­na­mento dell’alternanza «scuola-lavoro» sul «modello tede­sco»: gli stu­denti degli isti­tuti pro­fes­sio­nali e tec­nici andranno a lavo­rare da apr­pen­di­sti sin dal 4° anno. Si voci­fera di un piano straor­di­na­rio di immis­sioni (100mila) in ruolo su tutti i posti vacanti e un con­corso ogni due anni. Per Mimmo Pan­ta­leo (Flc-Cgil) «se rispon­dono a verità le indi­scre­zioni sugli scatti e la meri­to­cra­zia fuori dal sistema con­trat­tuale per noi è inac­cet­ta­bile». Le «linee guida» ver­ranno discusse per due mesi da set­tem­bre. Il «pac­chetto» dovrebbe con­tare su fondi ulte­riori rispetto al miliardo stan­ziato sull’edilizia scolastica.

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