Il Pentagono è pronto a inviare aerei di sorveglianza, tra cui droni, nello spazio aereo siriano mettendo così le basi per una possibile estensione della campagna aerea militare statunitense, oltre l'Iraq.
La decisione accoglie la richiesta del comando centrale delle forze armate Usa, che sovrintende le operazioni nella zona, che avrebbe richiesto più sorveglianza dallo spazio aereo per raccogliere maggiori informazioni di spionaggio sui potenziali obiettivi dello Stato islamico. Obama, dunque, sembra aver preso sul serio l'apertura del presidente siriano Bashar al-Assad per una collaborazione nella lotta al terrorismo. Il leader siriano infatti aveva fatto sapere di poter accettare anche operazioni militari americane e britanniche all'interno dei propri confini per arrestare l'avanzata delle milizie dello Stato islamico. A condizione del "pieno coordinamento con il governo siriano" nelle operazioni. Al momento però non ci sono conferme sulla collaborazione siriana.
Dunque, dopo la campagna di bombardamenti in Iraq contro lo Stato islamico, l'amministrazione statunitense si sta convincendo ad agire anche in Siria. L'intervento americano sembra avvicinarsi sempre più e questa mossa potrebbe costituire il passo che precede i raid aerei contro il versante siriano dell'Isis. I jihadisti intanto festeggiano l'ultimo successo ottenuto ieri con la conquista della base di Al Tabqa, l'ultima roccaforte lealista nella provincia settentrionale di Raqqa.
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