Secondo il quotidiano Haaretz e alcune fonti locali, le truppe di terra stanno rientrando e nelle prossime 24 ore sarà annunciata la distruzione di tutti i tunnel conosciuti. Tel Aviv ha annunciato che non parteciperà ai colloqui in programma a Il Cairo per tentare di raggiungere una tregua definitiva. Hamas: "Noi ci saremo, in una posizione di forza".
Le truppe di terra di Israele stanno lasciando la Striscia di Gaza e rientrano dentro il confine. Secondo fonti locali, riportate dal quotidiano Haaretz, è partito il ritiro delle forze e nelle prossime 24 ore l’esercito israeliano annuncerà che tutti i tunnel conosciuti che uniscono Gaza a Israele sono stati demoliti. Netanyahu ha disertato i colloqui di pace in corso a il Cairo e potrebbe presto dichiarare una vittoria di Tel Aviv. Intanto Hamas resta fermo sulla sua posizione e non dice che anche il ritiro non porterà a immediate conseguenze. “Scelte che non ci impegnano a niente”, ha detto, citato dall’agenzia palestinese Maan, il portavoce dell’organizzazione Sami Abu Zuhri, il quale ha sottolineato che Hamas “è pronta a continuare a combattere se necessario”, ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno.Intanto i combattimenti erano ripresi dopo poche ore dall’annuncio di Stati Uniti e Onu di un cessate il fuoco umanitario di 72 ore. Il conflitto tra Palestina e Israele dura ormai da più di 20 giorni, e ha già provocato oltre 1.650 vittime, la maggior parte delle quali tra i civili palestinesi.
Hamas e Olp a Il Cairo. Israele valuta ritiro unilaterale
Mentre è atteso l’arrivo della delegazione dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina nella capitale egiziana. Anche Hamas ha annunciato di partecipare ai colloqui: “Andiamo al Cairo in una posizione di forza” ha affermato un portavoce del movimento, Mushir al-Masri. “E’ Israele – ha accusato – che sta ora tentando di cambiare l’equazione e di negoziare pur continuando a sparare”. Nella notte infatti si è conclusa la riunione del gabinetto di sicurezza di Israele, che ha delineato una nuova strategia militare e politica. Tel Aviv non intende più raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia tramite negoziati, ma piuttosto valuta la fine delle operazioni a Gaza e un ritiro unilaterale, una volta ottenuto l’annientamento di tutti gli obiettivi di Hamas che minacciano la sicurezza israeliana. La mossa di Tel Aviv non ha suscitato nessuna reazione nel movimento islamico palestinese. Un ritiro unilaterale non “impegna” Hamas a niente. Ha dichiarato il portavoce dell’organizzazione Sami Abu Zuhri, che ha poi sottolineato che Hamas “è pronta a continuare a combattere se necessario”, ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno.
Hamas: “Ufficiale morto in bombardamenti israeliani”
La nuova crisi è stata scatenata dall’annuncio del rapimento di un ufficiale dell’esercito israeliano da parte di miliziani islamici, durante il cessate il fuoco. Per questo le truppe di Tel Aviv stanno battendo casa per casa la zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Rimane comunque un giallo la sorte di Hadar Goldin, il 23enne ufficiale della brigata di fanteria Ghivati. Le brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno scritto sul proprio sito internet che “non sono a conoscenza fino a questo momento di un soldato disperso, o di dove si trovi, o delle circostanze della sua scomparsa”. Il gruppo ha affermato di ritenere che l’ufficiale sia stato ucciso in un bombardamento. “Abbiamo perso i contatti – ha sostenuto in un comunicato ripreso dai media israeliani – con il gruppo di combattenti che ha preso parte all’imboscata e crediamo che siano stati tutti uccisi in un bombardamento. Supponendo che loro abbiano condotto il rapimento del soldato, riteniamo che anche lui sia stato ucciso nell’evento”.
Israele: “Colpiti 200 obiettivi in 24 ore”La breve tregua ha lasciato spazio a una nuova offensiva militare dell’esercito israeliano. Nelle ultime 24 ore sono stati colpiti 200 obiettivi nella Striscia di Gaza. I militari comunicano di aver attaccato cinque moschee dove erano nascoste delle armi, e l’Università islamica di Gaza, sostenendo che veniva usata come centro di ricerca e di fabbricazione di armi da parte di Hamas. Bombardamenti anche nella città di Rafah. Almeno 35 palestinesi sono rimasti uccisi nel bombardamento e negli attacchi dentro la città e nei suoi dintorni, secondo quanto riferito dal funzionario sanitario palestinese Ashraf al-Kidra, che ha aggiunto che il principale ospedale della zona è stato evacuato a causa degli attacchi. Mentre dalla Striscia continuano i lanci di razzi da parte di Hamas che colpiscvono il sud di Israele, nelle comunità a ridosso della Striscia. Almeno cinque – dicono i media – sono caduti nella zona di Shaar Ha Neghev. Le sirene di allarme sono risuonate nelle località di Sderot e a Nahal Oz.
Renzi-Al Sisi: “Cessate il fuoco”
Intanto sul piano diplomatico Renzi e Al Sisi hanno lanciato un appello per un cessate il fuoco. Il presidente del Consiglio si trova in visita in Egitto e al capo di Stato ha rinnovato il sostegno alla proposta del Cairo “per la risoluzione della crisi a Gaza: è l’unica possibilità per uscire dalla crisi” ha detto Renzi. “C’è un’identità di vedute tra Italia e Egitto sull’iniziativa egiziana per mettere fine al conflitto a Gaza – ha confermato il presidente egiziano – Questa è l’unica in grado di apportare una soluzione effettiva e porre fine all’emorragia di sangue palestinese nella Striscia”. “Stiamo facendo molti sforzi con tutte le parti”, ha aggiunto Sisi. Renzi rilancia l’appello per l’immediato rilascio del militare.
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