L'Sos raccolto da un mercantile a 80 miglia dall'isola. Ritrovati 18 cadaveri, asfissiati dai fumi del motore. Una persona morta durante il trasbordo verso l'ospedale di Palermo. Altre due gravissime ricoverate in rianimazione nel capoluogo siciliano.
L’ennesima strage del mare ha messo fine alle vite e a i sogni di 19 migranti partiti dall’Africa per cercare una vita migliore in Europa. Arrivano a migliaia sulle coste italiane, ma in tanti continuano a morire durante la traversata, fatta su barconi fatiscenti guidati da scafisti senza scrupoli: diciannove, oggi, le vittime di un viaggio della speranza partito dalla Libia. “Il problema va risolto alla radice”, commenta il premer Matteo Renzi. Mentre il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, auspica l’utilizzo delle caserme per accogliere i migranti, arrivati ormai a quota 80 mila durante il 2014.La tragedia nella notte, su un barcone con 400 persone a bordo tra la Libia e Malta, avvistato da un mercantile danese. Le autorità dell’isola hanno chiesto la collaborazione della Guardia costiera italiana, che ha inviato due motovedette. Intanto, il mercantile ha raggiunto l’imbarcazione ed ha recuperato i passeggeri: 18 erano morti nella stiva per le esalazioni prodotte dal motore. Tre dei superstiti, in gravi condizioni di salute, sono stati imbarcati sulle motovedette italiane per essere trasferite d’urgenza a Lampedusa. Durante il tragitto, uno è morto.
Intanto, in mattinata è arrivata a Salerno la nave Etna della Marina Militare con oltre 2.100 stranieri a bordo. Tra di loro circa 500 marocchini che verranno rimpatriati e diverse famiglie palestinesi con bimbi. La polizia ha individuato ed arrestato tre scafisti, che cercavano di confondersi con gli altri passeggeri: dovranno rispondere del reato di favoreggiamento aggravato di immigrazione clandestina.
“Noi – afferma Renzi – dobbiamo discutere e cercare più risorse per Frontex Plus ma il problema dell’immigrazione va risolto alla radice”. Il Viminale è alle prese con la sistemazione dei migranti, problema che per ora pesa principalmente sulla Sicilia e sulle altre regioni del Sud. “Il nostro obiettivo – spiega Alfano – è utilizzare le caserme per l’accoglienza transitoria. Pensiamo che possa essere una strategia di supporto per fare in modo che gli immigrati trovino accoglienza e poi vadano via. Non dobbiamo tenerli qui – sottolinea – perché la quasi totalità non vuole stare in Italia. Dobbiamo trovare il sistema per accoglierli in modo da evitare i morti. Stiamo facendo dei passi importanti nella Ue affinché nel Mediterraneo ci stia tutta l’Europa non solo l’Italia”.
Critico con il Governo il centrodestra. “Altre decine di morti – dice il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini – fra gli immigrati in viaggio verso l’Italia. Altro sangue sulle mani di Renzi e dei ‘buonistì da Mare nostrum. Aiutiamoli a casa loro, evitando altri morti e difendendo i confini”. Maurizio Gasparri (Fi) punta l’indice sul “Governo impotente, che continua a imbarcare clandestini. Una vergogna costosa ed eterna. Bugiardi Renzi e i suoi ministri che hanno detto Mare nostrum cesserà. L’Ue li ha ignorati. Per Renzi conta più la poltrona per l’irrilevante Mogherini che la sicurezza dell’Italia”. Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale) definisce i morti “carne da macello di una politica dissennata delle frontiere colabrodo, aggravata dal costo della operazione Mare Nostrum“.
“Ancora una volta a causare le morti sono le esalazioni di monossido di carbonio nella stiva della nave”. Così ha commentato ai microfoni di RaiNews24 Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr. “Le condizioni di questi viaggi – ha aggiunto – sono sempre più pericolose e causano decine di vittime ogni giorno”. La portavoce dell’Unhcr ha poi assicurato che “da circa 48 ore si susseguono operazioni ininterrotte di soccorso attraverso mercantili, navi militari e della guardia costiera”. Ma l’allarme resta alto: secondo l’agenzia delle Nazioni Unite attualmente “ci sono miriadi di imbarcazioni in mare”. “La maggior parte delle persone – ha concluso Sami – è in fuga dalle guerre, si tratta quindi di rifugiati”.
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