domenica 20 luglio 2014

Amnesty: l’esercito israeliano compie crimini di guerra

www.controlacrisi.org

Nell’invasione della Stri­scia di Gaza ll’esercito israe­liano com­mette cri­mini di guerra. È la denun­cia di Amne­sty Inter­na­tio­nal in un report pub­bli­cato ieri dove si legge che le forze israe­liane hanno mostrato «fla­grante disprezzo per le vite umane e le pro­prietà per­so­nali». «Entrambe le parti, che hanno ripe­tu­ta­mente e impu­ne­mente vio­lato il diritto inter­na­zio­nale, devono essere chia­mate a rispon­dere delle loro azioni e il primo passo in que­sta dire­zione è un’indagine inter­na­zio­nale dispo­sta dall’Onu», ha aggiunto Phi­lip Luther, respon­sa­bile dell’area Medi­ter­ra­neo e Medio oriente.
In rife­ri­mento poi ai raid con­tro i civili non pre­ce­duti da avver­ti­menti, Amne­sty segnala un attacco dello scorso 10 luglio, con­tro il campo rifu­giati di Khan You­nis che ha ucciso 8 per­sone della fami­glia di Mah­moud Lufti al-Haji e ferito 20 vicini. Non è stato pre­ce­duto da avviso. Per Amne­sty que­sti raid sono cri­mini di guerra e una puni­zione col­let­tiva, anche se nell’abitazione si fosse tro­vato un mem­bro di un gruppo armato palestinese.

Gli attac­chi israe­liani cau­sano anche enormi danni alle infra­strut­ture idri­che e sani­ta­rie nella Stri­scia. Tre ope­rai sono stati uccisi men­tre cer­ca­vano di effet­tuare una ripa­ra­zione e in molte zone le osti­lità hanno reso peri­co­loso con­ti­nuare i lavori. Dall’inizio del con­flitto, almeno 84 scuole e almeno 13 strut­ture sani­ta­rie sono state costrette a chiu­dere. Il 17 luglio il cen­tro di ria­bi­li­ta­zione al-Wafa di Shu­jaiyyeh è stato col­pito per la seconda volta e distrutto, dopo che il per­so­nale era stato costretto a eva­cuare tutti i pazienti.

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