sabato 29 aprile 2023

SMOMBIE

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 di Francesco Centineo

Secondo la Treccani lo “smombie” è «chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone, attraversare la strada in modo pericoloso».

Il termine è stato coniato dal neuroscienziato e studioso dell’apprendimento Manfred Spitzer, il quale da tempo denuncia i drammi che l’abuso delle tecnologie produce a più livelli in maniera capillare.

Da ciò si evince che i giovani sono consapevoli, infatti Il termine è risultato essere il più gradito e popolare: il primo in un sondaggio sul “Vocabolo giovanile dell’anno”.

A dimostrazione che i giovani sono più che sensibili al problema dell’abuso della tecnologia e sono consci di essere circondati da un branco di “smombie” (gli zombie dello smartphone).

Grazie a Dio la sensibilità a questo dramma nei giovani sta aumentando: negli USA, una ragazzina di nome Logan si è liberata dalla gabbia digitale fondando il movimento per la liberazione dal cellulare, la versione 2.0 del Luddismo.

“E’ una ragazzina di sedici anni a guidare il movimento della liberazione dall’uso smodato dello smartphone.[…] C’erano altri suoi amici e coetanei. Piano piano ha preso quota una sorta di movimento luddista con l’idea di recuperare un certo grado di indipendenza dai nostri smartphone.”

Queste poche righe tratte da un articolo del Messaggero, così come la scelta dei giovani di scegliere Smombie come parola dell’anno, ci da una grande speranza per il futuro.

I giovani sono svegli e stanno comprendendo che il modello proposto ed imposto dalla società capitalista, ed accettato pedissequamente da quegli imbecilli dei genitori, è un vero e proprio incubo.

Avete figli minorenni in casa e avete dei computer e delle tv in bella vista a cui essi accedono?

Molto male, le tecnologie a schermo, prima dello sviluppo totale della persona, è ultra-nociva, mentre in età adulta è comunque nociva.

La tecnologia provoca stress e distrazione ed atrofizza lo sviluppo delle connessioni neuronali, impedendo al cervello di mantenersi attivo ed incentivando la de-menza ovvero l’assenza della mente.

Abbiamo drogato i nostri figli, ma soprattutto ci siamo drogati e pesantemente e tanto è stato l’abuso quanto poca è stata la consapevolezza.

Siamo arrivati nel tempo in cui bisogna staccare la spina dal computer, uscire di casa, levarsi dai social e tornare a vivere in società.

I tempi sono maturi per tornare ad essere uomini adulti ed occuparci dei giovani che, grazie a Dio, anche senza due o tre generazioni di padri assenti, si stanno comunque risvegliando e stanno rifiutando questa allucinazione collettiva a cui per troppo abbiamo partecipato e che ha ridotto il mondo dei vivi nella terra, in una landa desolata, popolata da degli stupidi, smombie.

 

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