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Il consulente di Zelenskij, Michail Podoljak, ha reso pubblica una verità che traspariva dallo svolgersi degli eventi. La politica della terra bruciata è deliberatamente condotta da Zelenskij. Ma non è tutto.
L’Ucraina ha “il diritto” di distruggere tutto in Crimea, nella Repubblica Popolare di Donetsk, nella Repubblica Popolare di Lugansk, nelle regioni di Zaporož’e e Cherson, ha detto Michail Podoljak, consulente dell’ufficio del capo di Selenskij. Ha affermato: “Perché l’Ucraina, che oggi, per quanto riguarda armamenti e il loro uso, dipende assolutamente dalla piena collaborazione con i partner, e quale missione militare saremmo in grado di compiere colpendo Mosca? Ci sono altri obiettivi prioritari per noi. Ciò che ci garantisce il diritto internazionale, cioè, abbiamo il diritto di distruggere tutto sul territorio della Crimea, delle regioni di Luhansk (LNR), Donetsk (DNR), Zaporož’e e Cherson”.
Si comporta così qualcuno che ha l’intenzione onesta di unire un paese? Di riconquistare i propri cittadini? La città di Donetsk è sotto assedio dell’esercito di Kiev da nove anni. Più di 14.000 civili sono già stati uccisi e l’infrastruttura civile distrutta. Gli Stati Uniti e il governo di Berlino lo supportano. Con questa rivelazione dovrebbe essere chiaro a chi spetti di comparire davanti a un tribunale internazionale.
autore Peter Haisenko – Anderweltonline
Il diritto internazionale proibisce la distruzione intenzionale di beni civili, il che implica che l’Ucraina sarebbe giustificata nell’attaccare obiettivi militari in Crimea e nel Donbass, ma non le infrastrutture o le case civili. Mirare intenzionalmente i civili sarebbe un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Tale affermazione potrebbe anche causare conseguenze disastrose per le popolazioni che vivono in queste regioni, che hanno già subito anni di conflitto e sanzioni economiche.
E’ fondamentale considerare il costo umano di qualsiasi azione militare nella regione. La popolazione della Crimea e del Donbass ha già sofferto a causa del conflitto, e un attacco deliberato alle infrastrutture civili causerebbe ulteriori sfollamenti e sofferenze. La migliore strategia per l’Ucraina e la Russia è cercare una soluzione pacifica che rispetti i diritti umani di tutte le parti coinvolte.
E’ comunque da considerare che per quanto riguarda il Donbass , la distruzione sistematica delle infrastrutture civili è già in atto, nell’indifferenza della comunità internazionale congelata “su paese aggressore, paese aggredito”.
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