domenica 30 aprile 2023

Kennedy alla Casa Bianca? Non è poi così difficile come sembra

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Molte persone, me compreso, sono rimaste sorprese dalla candidatura di Robert F. Kennedy alle primarie democratiche per le elezioni presidenziali del 2034 visto che è stato uno dei più accaniti critici della gestione pandemica e che è stato espulso da molti social per la “disinformazione” sui vaccini  D’accordo potrebbe solo essere una candidatura di bandiera per separare ciò che è ancora salvabile dentro il partito democratico dalla massa amorfa degli. ipnotizzati. Tuttavia  mi è presa la curiosità di andarmi a leggere il libro per cui RFK è diventato un notisimo “invisibile”, ossia Il vero Antomy Fauci: dentro ci si trovano un mare di critiche corrette e documentate su tutte le misure pandemiche, sugli assurdi divieti di cura così come sulle segregazioni, sull’uso imposto delle mascherine, sulle quarantene imposte ai sani e via dicendo. Però ogni cosa  è impostata sugli errori di Fauci e della sua cricca che ripercorrono in qualche modo quelli commessi con l’Aids e insomma il discorso viene  impostato sulla necessità di una profonda riforma della burocrazia sanitaria di cui Fauci era il massimo rappresentante nonché il decano. Ma il peso della narrazione pandemica non può certo pesare unicamente sulle spalle di questo personaggio per quanto importante esso sia stato in ogni momento della pandemia, compreso quello della creazione del virus: ciò che abbiamo avuto di fronte sono situazioni create da un sistema ancora più evidente e sommerso insieme, ovvero il mondo di relazioni e di interessi che si estendono molto oltre i confini istituzionali delle agenzie governative per  abbracciare ampie fasce di mondo accademico, ONG, aziende farmaceutiche, editoria scientifica, cosiddetti filantropi tutti contenuti dentro il cerchio magico delle maggiori istituzioni finanziarie. Come è possibile , per esempio che i Cdc o la Fda siano buoni giudici dei farmaci se sono cointeressati ad essi? Un piccolo esempio di come funziona il sistema e di come sia facile riorientare gli obiettivi senza che necessariamente i soggetti coinvolti ne abbiano consapevolezza

Insomma il j’accuse di Kennedy è forte, ma limitato e non vede che rappresenta la disgregazione del sistema stesso. Perciò potrebbe anche rivelarsi una risorsa per chi quel sistema di relazione improprie e fuori controllo le vuole mantenere anche se ancora oggi, con indicibile quanto retribuita ottusità certa stampa definisce tout court novax il figlio di Robert Kennedy . Una risorsa che farebbe qualche vittima, ma potrebbe  il complesso degli interessi in gioco e che grazie al suo nome potrebbe riverginare il partito democratico che così com’è  ha la possibilità di vincere solo con i brogli. Il solo fatto che possa partecipare alla nomination senza essere demonizzato potrebbe anche essere un elemento importante per richiamare all’ovile molti che sono usciti dal recinto del partito. Ma c’è anche un altro elemento che gioca a favore: Robert F. Kennedy che ricordiamo è stato sostenitore accanito di Obama e Hillary Clinton: è un fervente ambientalista e dunque potrebbe essere una mano santa per la nuove agenda che si impernia sul catastrofismo climatico e che dovrebbe portare a un nuovo stadio ciò che è iniziato con la pandemia: non sarebbe poi così strano che la cupola di potere mollasse qualcosa sul fronte vaccinale ormai indifendibile e si dedicasse invece alle trasformazioni sociali indotte dall’impoverimento energetico avendo alla Casa Bianca non solo un ripetitore passivo di cazzate, ma uno che ci crede. Ed è inutile dire che il nome stesso di Kennedy creerebbe una corrente  favorevole all’ambientalismo distruttivo e tutto basato sulla Co2. Insomma sarebbe il candidato ideale sotto parecchi punti di vista per un passaggio di narrazione, compreso quello di far credere che la democrazia esiste ancora.

Dunque non darei affatto per scontato che la discesa in campo di Kennedy rimanga un solitario atto dimostrativo. Del resto anche solo per fare compagna in vista della nomination bisogna disporre di parecchi soldi e nel marzo scorso, aveva detto : “Se sembra che io possa raccogliere i fondi e mobilitare abbastanza persone per vincere, mi butterò nella corsa”. Perciò si dovrebbe arguire che questi fondi siano stati trovati e che dunque cominci ad esserci chi ci crede. E chissà magari sono proprio quelli che – secondo logica – non dovrebbero crederci. Naturalmente ognuno ha le proprie convinzioni e non si può vedere qualcosa di preordinato se uno riesce a vedere l’inganno dei vaccini, ma non scorge il fumus, forse ancora più evidente, nella questione climatica che – ripetiamolo – non è affatto la questione ambientale: tuttavia le convinzioni di tutti possono essere sfruttate dal potere. E infine non bisogna dimenticare che la cupola di potere è così terrorizzata dalla possibilità di un ritorno di Trump che potrebbe tentare il colpo che nessuno si aspetta.

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