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In Olanda non sono completamente masochisti. Il governo ha concesso 91 deroghe alle sanzioni contro la Russia. Ne beneficia un numero ancor più alto di aziende ed enti. Lo ha scoperto la settimana scorsa la testata di informazione locale Rtl Nieuws. La notizia è uscita in inglese fra l’altro su NL Times.
Nomi di enti ed aziende sono mantenuti segreti. La giustificazione delle esenzioni è invece nota: “consentire un certo grado di flessibilità in casi specifici”, come ha detto il ministro degli Esteri olandese. Si tratta di una “flessibilità” verosimilmente ben descrivibile attraverso due vocaboli: interesse nazionale.
Innanzitutto, l’Olanda ha consentito l’ingresso nei propri porti a 34 navi che battono bandiera russa. In teoria, dallo scorso mese di aprile sarebbe vietato a causa delle sanzioni istituite dall’Unione europea. In pratica, le navi che trasportano determinati carichi passano ugualmente. Si può supporre che si tratti di beni ritenuti di vitale importanza per l’economia nazionale. Si conoscono due esempi delle merci per le quali si fa uno strappo alla regola: l’alluminio e i generi alimentari.
Il ministro del Commercio Estero ha inoltre concesso un totale di 18 esenzioni a 13 varie organizzazioni, adducendo “motivi umanitari” nonché la cooperazione tra l’Ue e la Russia per “questioni puramente civili”. Altre 13 esenzioni, decise dal ministro delle Finanze, riguardano beni congelati dalle sanzioni o merci che rientrano nel regime sanzionatorio.
In una circostanza, il governo ha reso possibile transazioni finanziarie, altrimenti vietate, presso un istituto finanziario russo colpito da sanzioni. Sono in questa situazione le banche di cui lo Stato russo detiene almeno il 50% delle azioni. L’esenzione è stata concessa per consentire le “relazioni diplomatiche”.
E poi, le esenzioni relative all’energia. Fra coloro che ne godono c’è forse la municipalità dell’Aia, cliente della russa Gazprom. Priva di fornitori alternativi, L’Aia ha chiesto in estate di fare uno strappo alla regola per non rimanere al freddo e al buio.
Che L’Aia sia riuscita ad ottenere – o meno – lo strappo, in ogni caso 25 delle 91 esenzioni riguardano 150 enti fra Comuni, scuole e simili che hanno un contratto per l’energia con Gazprom Nederland, una filiale della Gazprom russa. Le società europee Gazprom sono state rilevate dal governo tedesco e hanno preso il nome di Sefe Energy (Securing Energy for Europe). Secondo i tedeschi, alla Russia non va un centesimo. In ogni caso, ai Comuni e alle scuole olandesi il gas arriva.
GIULIA BURGAZZI
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