martedì 1 novembre 2022

Chi darà ancora soldi a Zelensky?

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Povero Zelensky: per quanto possa essere odioso questo buffone che dirige un’inutile carneficina per conto terzi continua a chiedere soldi per un’ipotetica “ricostruzione”   dell’Ucraina: adesso vuole 17 miliardi subito senza contare i soldi necessari a ricostruite le infrastrutture che i russi stanno distruggendo come risposta agli attacchi terroristici. E che sono almeno altrettanti se non molti di più. E’ davvero patetico: quando mai ha sentito che gli Usa hanno ricostruito i Paesi che hanno distrutto? Le esperienze in Vietnam, Libia, Iraq, Siria e Afghanistan lo dimostrano chiaramente: gi americani si attendono che siano gli altri a ripulire le macerie. E inoltre certamente a Washington non gliene frega nulla di Kiev se non come di una Paese da sacrificare a una guerra alla Russia. Non ci pensano nemmeno agli stipendi e alle pensioni, all’energia elettrica o all’acqua corrente: una volta ottenuto il proprio scopo se ne fregano della popolazione che hanno  sacrificato: gli interessa la distruzione non la ricostruzione. .

Allora i soldi che il ducetto di Kiev chiede a gran voce e con una protervia che è stata persino bacchettata dal vecchio Biden, verranno dall’Europa che ormai è afflitta da una catastrofica mancanza di denaro? La Gran Bretagna sta lottando per se stessa e il nuovo governo di Rishi Sunak ha annunciato tagli al budget, quindi a parte dare appoggio al terrorismo della Nato di certo non aprirà il portafoglio.  E anche la Germania sta combattendo per se stessa: la produzione si sta fermando, sia quella grande che che quella piccola e piovono ogni giorno presagi di sventura: la tedesca Basf la più grande azienda chimica del mondo, ha annunciato che nei prossimi anni ridurrà   la sua spesa in Europa di 500 milioni di euro all’anno, ma ha anche investito dieci miliardi nuovo impianto da costruire nel porto cinese di Zhanjiang. La Francia è già indebitata fino al collo in procinto di esplodere, mentre in Italia si affaccia l’idea di aiutare Zelensky con i soldi del Pnrr che sarebbe davvero l’ultima follia. D’altro canto l’Ucraina è uno dei Paesi più corrotti del mondo ed è andata peggiorando in maniera catastrofica dopo il golpe di Maidan: i soldi finiscono in un gorgo inestricabile che porta alle tasche degli oligarchi: basti pensare che la sola UE aveva già trasferito più di undici miliardi di euro all’Ucraina, begli abbi immediatamente successivi al 2014  ma l’unico successo di questi denari è stata il dimezzamento della produzione economica e il calo del 70% degli stipendi.

Quindi più che soldi si  trovano parole e sono parole sempre più infiammate, quasi a sostituire i fatti che mancano.  Il cancelliere Scholz e la von der Leyen , la brigantessa dei vaccini, hanno pubblicato un articolo congiunto sulla Frankfurter Allgemeine per gettare “le basi per una piattaforma di donatori inclusiva”, non capendo che proprio questo era un chiarissimo segnale di scarsa volontà oltre che di debolezza finanziaria, un modo elegante di sottrarsi alle richieste. . Non c’è da stupirsi che questi due mediocri burattini del globalismo non abbiamo compreso che la loro mossa era un’ammissione di impotenza. Anzi non hanno capito che è un segnale netto e inequivocabile di disgregazione della Ue dalla quale nessuno si aspetta più niente e nella quale persino l’Olanda che pure è stata miracolata adesso chiede che si stabilisca un regolamento per chiedere l’uscita dall’Unione. Del resto se ti unisci in nome dell’egoismo e della disuguaglianza  lo scatenamento degli egoismi è alla fine una certezza.

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