martedì 29 marzo 2022

Ucraina collage

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Zelensky

Se fosse vivo Oswald Spengler, l’autore del Tramonto dell’occidente, probabilmente penserebbe che Zelensky e tutta la situazione Ucraina possono rappresentare a pieno il concetto centrale che voleva esprimere. Il fatto stesso che qualcuno dica che il presidente guitto è carismatico con quella maglietta allusivamente militare mentre lui se ne sta al sicuro, rintanato chissà dove, pare essere un campanello di allarme riguardo allo stile del combattente, sia pure fasullo. Le cose che dice sono sempre vacue e si vede benissimo che recita a fare il capo di stato e l’eroe per Parlamenti vigliacchi che lo applaudono mentre dovrebbero fischiare se stessi. Egli è in sostanza non è che un prolungamento della macchina di persuasione occidentale, i suoi spin doctor in America sono i medesimi che poi vendono cibo spazzatura che grondano di orridi formaggi e salse fluorescenti: è sostanzialmente un prodotto geopolitico da vendere alla gente per reificare in qualche modo l’esistenza di un governo ucraino e di uno stato ucraino che di fatto non esistono più, visto che tutto è gestito a Washington, corruzione compresa a cura esclusiva della famiglia Biden.

 Forse si potrebbe dire che è un mentitore,perché in effetti è stato votato perché aveva promesso la pace ma poi si è guardato bene dal fare il minimo passo distensivo, e un malvagio perché lucidamente ha portato la sua gente in guerra quando poteva facilmente evitarla, semplicemente aderendo a quell’idea di Ucraina neutrale che adesso rispolvera a guerra persa. E’ anche il leader che rifiuta di rispettare i corridoi umanitari verso est, che ha inserito le formazioni naziste nella guardia nazionale ucraina, che ha permesso il massacro in Donbass.

Tuttavia menzogna e malvagità non gli appartengono realmente, è soltanto il copione che la produzione Nato gli fa recitare, è  come avrebbe Spengler un heldetenor, un tenore drammatico non certamente un eroe, men che meno un uomo d’onore. Nella foto di apertura del post si vede il vero Zelensky nei non panni che gli appartengono davvero. Ma il fatto stesso che proprio un personaggio come lui sia stato scelto a recitare questa parte e ad essere il condensatore dell’odio antirusso che nasce al di là dell’Atlantico rappresenta a pieno il declino occidentale: è come se ci si prendesse gioco dei falsi valori che vengono utilizzati per la campagna russofobica. E del resto quale maggiore menzogna di quella che istituisce i giorni della memoria e poi sostiene e arma un regime di ispirazione nazista? Viviamo in un universo di valori olografati che appaiono o scompaiono a seconda delle angolazioni e dunque chi meglio di Zelensky può interpretare questo mondo?

I padroni

Qui sopra potete vedere una delle foto di gruppo dopo il vertice straordinario della Nato in cui Biden è venuto a ribadire che l’Europa è una questione americana, mica dei popoli che la abitano e a esigere che tuti si sacrifichino in nome delle strategie di Washington. Tutto questo in qualche modo si esprime perfettamente in questa foto scattata dopo il vertice: infatti vediamo che sia lui che Johnson puntano l’indice all’ obiettivo, in un tipico segno di comando che viene utilizzato dal branco dell’anglosfera. Vediamo il premier giapponese e Macron rassegnati, (Drahi è fuori inquadatura ma ha sempre la stessa faccia melensa del valletto che prende ordini) mentre  in mezzo c’è il nuovo cancelliere tedesco che ormai è tristemente noto per essere un incapace. Infatti ride beatamente non rendendosi conto di essere stato preso in mezzo e di essere proprio lui la prima vittima del vertice.

 

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