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Soprattutto negli Stati Uniti molti stati e contee stanno tornando a imporre l’obbligo di portare le mascherine protettive in luoghi chiusi, scuole etc, il tutto dopo che il CDC è ritornato a consigliarle. Però questi strumenti sono utili nella realtà? Proprio la struttura federale americana e quindi il fatto che l’obbligo sia stato imposto in modo differenziato da zona a zona, ci permette di confrontare scelte diverse e l’effetto che queste hanno avuto.
Iniziamo confrontando tre stati del sud: Louisiana, Missouri e Arkansas. Questi tre stati hanno prima inserito e poi tolto l’obbligo a indossare le mascherine, ma , durante l’ultima ondata ora in corso, solo la Louisiana ha reinserito l’obbligo di portare la protezione. Vediamo l’andamento comparato:
L’effetto è nullo, anzi negativo: i casi sono aumentati maggiormente nel paese che ha rimesso l’obbligo, ma questo non significa, automaticamente, un nesso causale. Semplicemente non hanno ridotto il contagio. Sono inutili.
Altro caso il Nevada, dove alcune contee hanno deciso di reimmettere l’obbligo d’indossare le mascherine altre no. Anche in questo caso le contee con l’obbligo delle mascherine hanno avuto un maggior numero di casi.
A questo punto perché continuare ad applicare questo obbligo, soprattutto in luoghi non molto frequentali, eppure si prosegue a volerne consigliare l’obbligo. Il problema non è sanitario, ma di potere e di obbedienza: da un lato i governi devono dimostrare di fare qualcosa, dall’altro la maschera è la dimostrazione visibile dell’obbedienza inculcata nelle persone. La questione non è sanitaria, ma di manipolazione della volontà popolare.
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