domenica 29 agosto 2021

PUNTO DI SVOLTA di Moreno Pasquinelli

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Anche ieri.

Anche ieri, sabato 28 agosto, molte piazze hanno protestato contro il cosiddetto “Green Pass”. E con ieri fa un mese di mobilitazioni per dire no allo Stato d’emergenza, alla segregazione sanitaria, al regime della sorveglianza di massa. Tre no che stanno per tre sì: alla libertà, ai diritti costituzionali, alla giustizia sociale.

Spicca non a caso, tra le diverse mobilitazioni, quella di Milano. Piazza Duomo pressoché gremita. Le 30mila persone, la manifestazione di ieri è stata la più grande dall’inizio dell’incubo pandemico.

Un risultato straordinario, per certi versi inatteso anche per noi.

Un evento che lancia un doppio segnale, al governo anzitutto ed ai fantocci politici che lo sostengono, come pure al movimento di massa che si è messo in moto a fine luglio.

Al governo dice che più esso insiste nella campagna di terrorismo vaccinale, più ricorre a trucchi ed atti di forza illegali, più insiste nelle minacce; più la nuova resistenza si estende, guadagnando consensi.

Sappiamo di essere una minoranza, ma una minoranza che va crescendo in quantità ma pure in qualità, in consapevolezza.

Consapevolezza di cosa?

Della straordinaria importanza del passaggio politico che stiamo vivendo.

Si fa strada la coscienza che lo shock pandemico è stato orchestrato per giustificare l’avvento di un regime di assolutismo tecnocratico dove non ci sarà posto per la democrazia ed i diritti di libertà, dove i lavoratori diventeranno nuovi servi della gleba. Che il “Green Pass” è solo il primo passo verso un sistema cibernetico nel quale la vita di ognuno dipenderà da cosa contiene il proprio Qr-code, con tanto di meccanismi di rating e punteggi in cui le persone saranno classificate in base al loro tasso di obbedienza o di disobbedienza al nuovo regime.

Inizia a farsi largo l’idea che siamo alle soglie di una vera e propria svolta di civiltà, che all’incubo della loro “distruzione creativa” occorre opporre quella che abbiamo chiamato “conservazione creativa”. I dominanti vogliono tenersi l’acqua sporca e uccidere il bambino della democrazia sociale, bisogna invece salvare il bambino e sbarazzarsi dell’acqua sporca di questo capitalismo predatorio e tecnocratico.

Al movimento l’evento di Piazza Duomo dice quindi che esso può e deve compiere un salto politico, quello dal dissenso all’opposizione a tutto campo, dal ribellismo alla rivolta sociale organizzata.

Di qui l’importanza della coalizione costituitasi a fine luglio, l’alleanza tra i diversi soggetti che hanno promosso le manifestazioni del 31 luglio a Roma e del 28 agosto a Milano.

Questa alleanza, sorta come fronte di scopo (no al “Green Pass”), è chiamata per prima a dimostrare di essere capace di fungere da incubatrice della nuova opposizione anti-sistema.

C’è solo da augurarsi che questo salto sia possibile.

Fonte: Liberiamo l’Italia

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