lunedì 30 agosto 2021

LA DANIMARCA REVOCA IL GREEN PASS: IN EUROPA QUASI NESSUNO SEGUE L’ITALIA

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LA DANIMARCA REVOCA IL GREEN PASS: IN EUROPA QUASI NESSUNO SEGUE L'ITALIA

Mentre in Italia si sta perseguendo in maniera sempre più accanita la strada del green pass, in altri Paesi c’è chi ha detto no a questo strumento. È il caso della Danimarca.

Ritorno alla libertà in Danimarca, per tutti

Dal prossimo 10 settembre i cittadini danesi potranno infatti vedere finalmente la luce in fondo al tunnel dell’emergenza sanitaria. Lo ha annunciato in una recente conferenza stampa il Ministro della Salute Magnus Heunicke:

L’epidemia è sotto controllo, abbiamo livelli di vaccinazione record. Ecco perché possiamo abbandonare le regole speciali che abbiamo dovuto introdurre nella lotte alla Covid-19.

Basta mascherine quindi, fine dei distanziamenti e ritorno a tutte le attività in presenza. E soprattutto decade così l’utilizzo del green pass, il lasciapassare sanitario che era stato introdotto in Danimarca lo scorso aprile 2021 e che veniva richiesto per accedere nei bar e nei ristoranti al chiuso, nei cinema, nei musei, nelle palestre e negli stadi.

I non vaccinati danesi saranno lasciati in pace

Questo succede nel momento in cui in Danimarca il 71% della popolazione risulta essere vaccinata contro il Covid. Ciò significa allo stesso tempo che esiste un 29% di danesi che invece non ha voluto sottoporsi al trattamento, si tratta di 1.450.000 persone.

Una cifra non indifferente che tuttavia il governo danese non intende più stigmatizzare proprio perché non viene considerata come un pericolo per la salute pubblica. Dal 10 settembre vaccinati e non vaccinati potranno quindi tornare a convivere pacificamente assieme, frequentando gli stessi luoghi senza nessun tipo di discriminazione.

La Danimarca si è quindi trasformata all’improvviso in un covo di no vax? No, semplicemente si è deciso di seguire con più puntualità quelle che sono le attuali evidenze scientifiche, che finora non hanno saputo dimostrare l’utilità delle restrizioni nella riduzione dei contagi, ma soprattutto hanno dimostrato che vaccinati e non vaccinati possono egualmente contagiare.

La Danimarca sceglie così la strada della convivenza con il virus, senza troppi isterismi ed eliminando qualsiasi tipo di discorso d’odio che non trova conferme da un punto di vista scientifico.

In Europa quasi nessuno segue l’ “esempio” italiano

Uno scenario che appare come fantascienza per chi è ormai abituato al linguaggio discriminatorio utilizzato quotidianamente in Italia contro quelle persone che hanno legittimamente scelto di non sottoporsi al vaccino contro il Covid. Sembra infatti che l’intenzione di dividere la popolazione in vaccinati e non, fomentando l’odio tra le parti, non abbia trovato molto seguito in Europa.

L’Italia è infatti l’unico Paese in Europa dove il green pass sarà richiesto anche ad insegnanti e studenti universitari. Una misura che non è stata adottata nemmeno in Francia, dove il lasciapassare sanitario aveva trovato la luce. D’altra parte in Spagna il Governo aveva deciso di non adottare nessun tipo di green pass, mentre le regioni iberiche che hanno provato ad introdurlo sono state immediatamente bacchettate dai tribunali, che ne hanno dichiarata l’illegittimità e la pericolosità.

D’altronde se un vaccinato può contagiare, un luogo chiuso dove quest’ultimo si sente legittimato a comportarsi come se il virus non esistesse può diventare decisamente pericoloso. Nessun green pass è stato poi autorizzato in Germania, se non in alcune regioni, dove comunque sono stati autorizzati test salivari gratuiti per i non vaccinati.

Il green pass non ha trovato luce nemmeno nei Paesi Bassi e in Irlanda. Anche nel Regno Unito non ci sarà spazio per questo lasciapassare e le restrizioni, così come in Danimarca, sono decadute sia per i vaccinati che per i non vaccinati.

Il Governo italiano sta quindi perseguendo una battaglia ideologica contro i non vaccinati in completa solitudine ed è sufficiente andare oltreconfine per comprendere come tale strategia è destinata a crollare come un castello di carte.

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