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A gennaio 2021 pubblicheremo uno speciale dedicato all’edilizia in canapa, in PDF, che sarà scaricabile direttamente dal nostro sito. Le aziende interessate ad acquistare uno spazio pubblicitario possono scriverci alla mail adv@canapaindustriale.it. Ecco i motivi che ci hanno spinto a intraprendere questa nuova avventura.
Abbiamo scelto di pubblicare uno speciale interamente dedicato alla bioedilizia in canapa. Sarà online a gennaio 2021 e scaricabile gratuitamente in formato PDF. Lo abbiamo fatto per 3 semplici ragioni.
La prima è una forte motivazione ambientale che vede nell’uso massivo delle tecnologie a base di canapa e calce in edilizia il modo più semplice e diretto per ridurre le emissioni di CO2, obiettivo delle grandi riunioni internazionali sul clima così come dei paesi che puntano ad un’economia più sostenibile per il futuro. La canapa dà vita all’unico sistema costruttivo carbon negative, che toglie cioè più CO2 dall’ambiente di quella che sarebbe prodotta durante tutto il processo, dalla crescita delle piante al loro utilizzo nelle abitazioni. Perché la canapa toglie dall’atmosfera in media 4 volte la CO2 rispetto agli alberi e va avanti a farlo anche quando è trasformata in biomattone e altri materiali. Secondo uno studio del Politecnico di Milano un metro³ di canapa e calce toglie 60 kg di CO2 dall’atmosfera. Ecco perché costruire case e condomini di questo tipo equivale a seminare ettari di bosco. Dall’altro lato secondo i dati della Global Alliance for Buildings and Construction, l’edilizia tradizionale è responsabile del 39% delle emissioni di CO2 a livello globale, utilizza il 36% dell’intero consumo energetico globale, il 50% delle estrazioni di materie prime e un terzo dell’acqua potabile. E’ evidente che l’imperativo deve essere un cambio di sistema.
Il secondo è un motivo di salubrità e benessere per le persone che vi abiterebbero, soprattutto in questo momento storico in cui si pone particolare attenzione sull’aria che respiriamo. Oggi una casa in canapa costa poco più di una tradizionale, ma con molti vantaggi in più. A partire dalla salubrità degli ambienti e dell’aria che si respira, passando per l’umidità costante a livelli ideali, alla mancata formazione di muffe e all’auto regolamentazione termica, le case in canapa, per natura, sono ambienti ideali in cui vivere (soprattutto in periodo di lockdown). L’ultimo è un motivo di vanto nazionale: noi italiani siamo tra i migliori ad utilizzare questa tecnologia in edilizia, e ne sono una riprova i premi vinti a livello internazionale, le commesse estere, i cantieri più grandi al mondo e lo sviluppo delle aziende italiane.
Infine, il fatto che a Cerignola sia stato inaugurato un nuovo centro di trasformazione della canapa, che permetterà al nostro paese di limitare la dipendenza dal canapulo estero (francese e dell’est Europa), per iniziare ad essere autosufficienti anche da questo punto di vista e realizzare filiere corte e circolari come è avvenuto per quella della bioedilzia in Puglia.
Quello che ora serve, con un’operazione che porterebbe benefici a tutto il sistema-paese, è che questa tecnologia sia utilizzata, diffusa e raccontata sempre di più: è solo sui grandi numeri che i benefici di queste abitazioni, che tra le altre cose sono antisismiche e resistenti agli incendi, possono esprimersi a livelli significativi per il benessere dei cittadini e dell’ambiente e un’economia circolare e finalmente sostenibile.
N.B. Le aziende interessate ad acquistare uno spazio pubblicitario
(che può prevedere link da inserire all’interno del PDF), possono
scriverci una mail a adv@canapaindustriale.it. Attenzione, perché gli
spazi sono limitati!
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Mario Catania
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