martedì 3 novembre 2020

Covid-19: l’ABC dei tamponi

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ovvero: la panico-demia da “tamponamento” a catena

 Premessa: convengo che la terra non è piatta e che:
1) da circa un anno è emerso un ceppo di coronavirus denominato SARS-CoV-2;
2) SARS-CoV-2 è l’agente causale di una malattia chiamata CoViD-19;
3) SARS-CoV-2 ha una diffusione planetaria ignota, e l’OMS non ha mai dichiarato la pandemia[1];
4) la diagnosi clinica, nei casi gravi e ben documentati, è pacificamente condivisibile;
5) la contagiosità (numero medio di persone contagiate da una persona infetta) e la letalità (rapporto morti/infetti) di SARS-CoV-2 sono soggette a stime sempre più contrastanti. Ciò è dovuto alla crescente confusione fra “positivo al tampone” / “infetto” / “contagioso” / “malato”;
6) alla base di codesto caos mondiale stanno i cosiddetti “tamponi”.

Tutto ciò premesso, mi propongo di chiarire i limiti dei test RT-PCR che vengono eseguiti sul materiale prelevato mediante tampone naso-faringeo. Ciò permetterà di fare chiarezza anche sugli altri punti.

FALSI NEGATIVI (problemi con la sensibilità dei test).

Falsi negativi si verificano sostanzialmente nei seguenti casi:
A) il prelievo mediante tampone è inaccurato;
B) ci sono problemi di sensibilità intrinseci alla metodica, peraltro modesti nei pazienti anziani[2];
C) Persone con quadro clinico altamente suggestivo di Covid-19 risultano negative alla RT-PCR, ripetutamente. In tal caso i falsi negativi, sempre possibili in biologia, sarebbero comunque irrilevanti sui grandi numeri;
D) Persone asintomatiche risultano ripetutamente negative. Anche in tal caso i falsi negativi sarebbero statisticamente trascurabili perché rari (del resto una legge fondamentale della biologia dice che, quando una nicchia ecologica è stabilmente occupata da una famiglia di microorganismi ben adattati -com’è il caso dei coronavirus nel nasofaringe-, difficilmente prenderà piede un ceppo meno adattato).
In conclusione, i falsi negativi epidemiologicamente rilevanti si incontrano solo nei casi A e B.

FALSI POSITIVI (problemi con la specificità dei test).

Qui i problemi sono assai frequenti e gravi perché:
A) il passaggio preliminare RT “perde” specificità fino a un fattore 10 (90%)[3]. Ammettiamo una perdita “solo” del 60%.
B) Il passaggio da tre a una sola sequenza “specifica” di SARS-CoV-2 è contrario ai basilari principi scientifici[4],[5],[6],[7], tanto da invalidare tutti codesti test (vedere la figura sotto, da fonte[8], modificata). Comunque ammettiamo una perdita di specificità “solo” del 90%.
C) il test PCR viene refertato come “positivo” dopo più di 35 cicli replicativi (Ct). Anche questo è contrario ai basilari principi scientifici[9] al punto da invalidate tutti i test, comunque ammettiamo una perdita “solo” del 90%.

Un tipico referto di PCR per SARS-CoV-2
un test RT-PCR correntemente usato, che dà esito “positivo” pur rilevando un solo gene e con più di 35 cicli di replicazione. Il laboratorio stesso avverte che è del tutto inaffidabile

Che cosa comportano, in pratica, tutti questi limiti?

PER LE PERSONE MALATE, con un quadro clinico assai suggestivo di Covid-19 (febbre, dispnea, ossimetria < 90, immagini di polmonite “interstiziale” bilaterale, anamnesi di contatto con persona similmente malata), un test RT-PCR positivo corrobora[10] la diagnosi, mentre un test ripetutamente negativo la mette in dubbio e riorienta in parte la strategia terapeutica.
Comunque, l’esito del test, positivo o negativo che sia, non incide assolutamente sui grandi numeri dell’epidemiologia.

PER LE PERSONE SANE, invece, cambia tutto.
Vediamo prima il caso, assolutamente certo e frequente, dei falsi positivi, e ne calcoliamo la probabilità esaminando le varie tappe, dal prelievo al referto.
Partiamo dall’ipotesi neutra, cioè che una persona asintomatica abbia probabilità “a priori” 50% di essere davvero infetta da SARS-CoV-2. I calcoli si sviluppano apportando le dovute correzioni, come segue:

PERSONA SANA, TEST RT-PCR POSITIVO
1) probabilità “a priori” che la persona sia davvero infetta = 50%;
2) il prelievo scorretto perde un 50% di sensibilità —> probabilità corretta = 75%;
3) i “problemi intrinseci” fanno perdere un ulteriore 20% di sensibilità —> probabilità corretta = 90%;
4) il test preliminare RT perde 60% di specificità —> probabilità corretta = 54%;
5) il test PCR (1 solo gene) perde 90% di specificità —> probabilità corretta = 5,4%;
6) il test PCR (CT > 35) perde 90% di specificità —> probabilità che sia infetta = 5,4/1000.
In conclusione, su 1000 persone etichettate come “positive” e “infette” e “portatrici sane” e “probabilmente contagiose”, solo 4,5 avranno davvero quelle caratteristiche.

Errori così madornali conducono all’errata valutazione che esistano centinaia di milioni di persone “infette ma non contagiose”, il che è un evidente paradosso per un’infezione a trasmissione aerea.

Ma non finisce qui. Infatti, per quanto affidabile (sensibilità e specificità = 99%) sia un test, il suo valore predittivo positivo (cioè la probabilità statistica che un test positivo individui una persona davvero infetta) varia enormemente a seconda che quell’infezione sia molto diffusa o rara nella popolazione di riferimento. Nel nostro caso assumiamo pure che la prevalenza reale sia quella comunicata nei bollettini ufficiali (pur sapendo che molti sono falsi positivi, cioè che la prevalenza è più bassa). Anche così, ammettendo una prevalenza attorno al 10%, il calcolo finale ci dice che su 10.000 persone etichettate come “portatrici sane” e “positive” e “infette” e “probabilmente contagiose”, solo 5,4 persone lo sarebbero davvero.
A questo punto il clinico obietterà allo statistico che il suo calcolo presuppone che vi siano due gruppi di popolazione nettamente distinti: da una parte malati contagiosi e dall’altra sani non contagiosi. Verissimo, con i coronavirus esistono tanti portatori sani contagiosi, allora ammettiamo che tutto quel 10% di popolazione, positiva al tampone, sia contagioso. Quanto contagioso? Evidentemente ben poco, se dopo un anno la “pandemia” ha raggiunto solo il 10% della popolazione. Allora si torna al punto di partenza, ma con un generoso sconto: invece di 5/10.000 facciamo 5/1.000? Facciamo pure 5/100! Restiamo con un test inaffidabile e con la strategia anti-scientifica di “tamponare” in netta prevalenza i contatti di persone sane.

Ora, nessun laboratorista accetterebbe mai di eseguire e refertare un test con tante e tali carenze. Un collega ha così commentato: “se facessi uscire dal mio laboratorio referti altrettanto fuorvianti per il test di gravidanza o per altri test di routine, verrei licenziato in tronco”…

Infine, i bollettini quotidiani che “danno i numeri” dei tamponi positivi, non avvertono che vengono conteggiati più volte i tamponi ripetutamente positivi della medesima persona. Ormai “famigerato” è il caso del calciatore Ronaldo[11].

Corollario 1: la prevalenza reale sulla popolazione si può misurare solo mediante test anticorpali davvero specifici, da eseguire su campioni di popolazione rigorosamente randomizzati (con eventuali pesature) e da ripetersi a intervalli regolari.

Corollario 2: se anche la prevalenza dell’infezione nella popolazione generale fosse quella comunicata ufficialmente (circa 10%) la contagiosità di SARS-CoV-2 sarebbe comunque inferiore a quella dell’influenza stagionale (altrimenti, dopo quasi un anno, dovremmo avere prevalenze ben più alte).
Questo fatto è confermato dai relativamente pochi casi di Covid-19 in Svezia, Giappone, Corea del Sud, Tanzania, e altri paesi[12], dove non si può invocare una riduzione “artificiale” della contagiosità (mediante lockdown e altre misure di distanziamento sociale e di protezione individuale) perché in quei paesi tali misure sono o inesistenti o assai deboli.

Corollario 3: estrapolando i dati ISS al 28/10/2020[13], ottenuti dalla revisione di 4.888 cartelle cliniche di pazienti deceduti “positivi all’infezione da SARS-CoV-2”, possiamo stimare con buona approssimazione che, in Italia, sulle 37.468 persone esaminate, 1.311 sono morte “a causa di” SARS-CoV-2 [14], mentre 36.157 sono morte principalmente a causa di gravi malattie pre-esistenti (in media 3,5), a un’età mediana di 82 anni (range IQR: 74-88 anni).

CONCLUSIONE
Dall’analisi statistica dei dati ufficiali, esaminati alla luce della miglior letteratura medica, risulta che:
i tamponi eseguiti su popolazione sana danno una schiacciante preponderanza di falsi positivi;
SARS-CoV-2 rivela una contagiosità e una letalità inferiori a quelle dell’influenza stagionale;
– il terrorismo scatenato e continuamente alimentato dai mass media è assolutamente sproporzionato rispetto al pericolo oggettivamente misurabile;
– i leader politici di moltissime nazioni non sembrano voler ridimensionare codesta “panico-demia da tamponamento a catena”, anzi se ne fanno complici.

Gioco di parole sul termine tamponamento a catena, di auto e di Covid
Gioco di parole sul termine tamponamento, di auto e per Covid

 

 

Dottor Leopoldo Salmaso
specialista in Malattie Infettive e Tropicali
specialista in Sanità Pubblica
già “Esperto del Min. Affari Esteri” in Tanzania
già Direttore Distretto Sociosanitario 3, AULSS 16 Padova

 

[1] L’OMS non ha mai dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia per CoViD-19. Tutto quello che abbiamo è una conferenza stampa in cui il DG Ghebreyesus dice: “Abbiamo valutato che CoViD-19 può essere caratterizzata come una pandemia”. Nessun atto protocollato da parte degli organi competenti in base allo statuto dell’OMS: Assemblea Generale (art. 21a) o Consiglio Direttivo (art. 28i).

[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7180649/

[3] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6374950/pdf/main.pdf

[4] https://www.who.int/docs/default-source/coronaviruse/real-time-rt-pcr-assays-for-the-detection-of-sars-cov-2-institut-pasteur-paris.pdf?sfvrsn=3662fcb6_2

[5] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7255707/

[6] https://diagnostics.roche.com/global/en/products/params/cobas-sars-cov-2-test.html

[7] https://clinical.r-biopharm.com/wp-content/uploads/sites/3/2020/02/pg6815ruo_ridagene_sars-cov-2-ruo_en_2020-02-12_final.pdf

[8] http://www.medicinapiccoledosi.it/stefano-scoglio-perche-pieni-positivi-ce-un-trucco-nel-test/

[9] https://www.gene-quantification.de/miqe-bustin-et-al-clin-chem-2009.pdf

[10] la conferma diagnostica si avrebbe solo mediante coltura di particelle virali e loro tipizzazione, con successivo attecchimento in animali suscettibili.

[11] https://www.proiezionidiborsa.it/come-vengono-conteggiati-i-tamponi-del-coronavirus/

[12] https://comedonchisciotte.org/covid-19-svezia-e-tanzania-disobbedienti-a-chi/

[13] https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_28_ottobre.pdf

[14] Dopo un paio di mesi di comprensibile disorientamento, oggi abbiamo conoscenze e presìdi terapeutici tali da rendere la morte per Covid-19 alquanto improbabile. Vedere in proposito https://comedonchisciotte.org/covid-19-e-buona-pratica-clinica-faq/

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