lunedì 5 ottobre 2020

YOUTUBE DIVENTA UN CAMPO MINATO PER LA LIBERA INFORMAZIONE

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Chi gestisce un canale Youtube ha quasi certamente fatto i conti almeno una volta con un avviso in cui viene spiegato di aver violato le norme della community o, addirittura, con un video oscurato. Le regole però non sono sempre chiare, spesso la censura si abbatte sui contenuti, non è solo una questione di copyright. In molti casi riguarda proprio il messaggio che si vuole diffondere. E se ciò è senz’altro giusto quando il video diventa uno strumento per veicolare violenza, atti osceni o azioni che possano incitare a commettere reati, diventa invece inaccettabile quando diventa un bavaglio alla libertà di espressione, quando un punto di vista nuovo, diverso, controcorrente non viene ammesso. Qui a Byoblu è accaduto più volte, abbiamo intervistato medici, economisti, sociologi, filosofi, esperti e studiosi di ogni tipo e in più di una occasione, esclusivamente per quelle opinioni espresse dal nostro ospite, il video è stato oscurato.

LE NUOVE REGOLE

Adesso Youtube impartisce nuove regole, ancora più stringenti, perché in tempi di Covid la possibilità di dire la propria diventa un problema. Ma un problema per chi?
Nella piattaforma d’ora in poi non sarà più possibile negare l’esistenza del Covid-19, affermare che le persone non sono morte a causa di Covid, affermare che esiste un vaccino garantito o che uno specifico medicinale possa rappresentare la cura; e poi ancora affermare che alcune persone hanno raggiunto l’immunità grazie alla loro razza o alla loro nazionalità, incoraggiare l’assunzione di rimedi fai da te invece di ricevere cure mediche, affermare che i giochi d’artificio possono ripulire l’aria dal Covid, affermare che se eviti il cibo asiatico non prenderai il virus; e ancora affermare che il Covid è causato dalle radiazioni delle reti 5G, che nei Paesi caldi il virus non si diffonde e infine affermare che l’autoisolamento o il distanziamento non sono efficaci nel ridurre la diffusione.
Ecco il nuovo vademecum. Certo, alcuni punti fanno quasi sorridere, non so chi possa aver mai pensato, ad esempio, che i fuochi d’artificio ripuliscano l’aria dal virus ma altri punti fanno invece inorridire perché diventa chiaro l’obiettivo di limitare un visione diversa, censurare un punto di vista che non sia quello “dovuto”, imposto. Ma imposto da chi?

QUALI CONSEGUENZE IN CASO DI VIOLAZIONE?

La preoccupazione a questo punto è che Youtube possa considerare uno “strike” una dichiarazione, una intervista, una opinione di qualsiasi personaggio qualificato che però sia in contrasto con quei principi inviolabili imposti dalla piattaforma.
Cosa accade se affermazioni che dovessero infrangere questi divieti venissero fatte da esperti, medici, ricercatori, scienziati che hanno scoperto qualcosa di nuovo? Che hanno capito che una certo farmaco funziona davvero e che può rappresentare la cura o comunque un ottimo alleato contro l’evoluzione della malattia? Che il principio di precauzione sul 5G venga invocato da un giudice? Non potremmo intervistarlo? Il video verrebbe oscurato?
Attenzione, mancava la parte più significativa delle nuove regole: alla terza violazione, il canale viene “terminato”, che detto così è quasi angosciante. Insomma, viene chiuso. Quanto vale rimanere imbrigliati dentro queste regole? Non esiste solo Youtube, forse è meglio traslocare su un’altra piattaforma dove almeno le libertà di espressione, di opinione e la manifestazione del proprio pensiero vengono ancora garantite.

IL NANOPATOLOGO STEFANO MONTANARI SEMPRE OSCURATO

Il blogger “Il Greg” ha voluto fare un esperimento. Ha aperto per la terza volta un nuovo canale Youtube e ha caricato sulla piattaforma una parte dell’intervista rilasciata dal nanopatologo Stefano Montanari a Rete4. Risultato? Dopo pochi minuti il video è stato oscurato e il blogger ha ricevuto un avviso: “spam, pratica ingannevole e frode”. Nonostante l’intervista fosse stata trasmessa su un canale nazionale, per Youtube Stefano Montanari è comunque e sempre da oscurare. “Il Greg” ha ricevuto anche uno “strike”, cioè un avviso: al terzo strike il canale viene chiuso!

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