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Il presidente della Regione Nicola Zingaretti, ha firmato la nuova ordinanza che introdurrà il coprifuoco a partire dalla mezzanotte. Ci sarà dunque uno stop alla circolazione nelle strade ed a tutti gli spostamenti ritenuti non necessari, in concomitanza con la chiusura imposta a bar e ristoranti, alla medesima ora.
Al di là della pesantezza del termine e del provvedimento stesso di coprifuoco, questa misura appare da un lato un palliativo per nascondere le proprie responsabilità nel contrasto della pandemia di Covid 19, dall’altro indica una drammatizzazione che sarà formale nella comunicazione ma ispiratrice di tensioni sociali nella sua attuazione. Gli scontri a Livorno durante una azione della polizia locale nella repressione della movida sta lì a dimostrarlo. La criminalizzazione dei giovani è una dolorosa stupidaggine.
In questi mesi Potere al Popolo ha manifestato in numerosi luoghi e momenti indicando i punti deboli e il collasso della sanità nel Lazio. Lo abbiamo fatto durante la prima fase della pandemia e lo abbiamo fatto nei mesi di “tregua” quando c’era il tempo e la possibilità di provi riparo.
Abbiamo chiesto che venissero attivate diffusamente le Usca (Unità Sanitarie di Continuità Assistenziale) proprio per intervenire sulle persone che sarebbero state sottoposte a quarantena.
Abbiamo chiesto che l’organizzazione dei tamponi non venisse concentrata in poche strutture che rapidamente – e prevedibilmente – sono diventate strozzature e collassate. Le file ai drive in sono lì a dimostrarlo fino alla protesta dovuta dall’esasperazione avvenuta questa mattina al centro di via Togliatti.
Abbiamo chiesto che le risorse disponibili venissero utilizzate per rafforzare i presidi sanitari pubblici e non dirottate, ancora una volta, verso quelli privati.
Abbiamo chiesto una programmazione e investimenti sul trasporto pubblico locale perché era prevedibile che in questo si sarebbero ammassati lavoratori e studenti una volta riprese le attività.
Ma la giunta Zingaretti è andata dritta per la strada opposta. Come gli altri governatori regionali hanno pensato che il peggio fosse passato e lasciato le cose come stavano durante o – peggio ancora – prima della crisi pandemica di marzo/aprile. Su sanità e trasporti la Regione Lazio si è comportata come la Regione Lombardia, solo che adesso la pandemia si è diffusa anche qui e in modo che alcune autorità definiscono “fuori controllo”.
E adesso si vogliono nascondere dietro il coprifuoco. E’ una vergogna e per molti versi una misura inaccettabile in assenza di scelte più concrete e dirimenti nell’affrontare la pandemia.
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