https://www.libreidee.org
«Serve un robusto “reddito d’emergenza”, immediato e destinato a
tutti, e anche un indennizzo per le attività paralizzate dallo
sconcertante lockdown imposto dal governo Conte oltre due mesi fa, che
ha creato le premesse per sprofondare il paese in una crisi catastrofica». Non ha mezze misure, Gioele Magaldi,
nel condannare l’operato di un esecutivo «imbarazzante e incapace, come
dimostrato ogni giorno da ministri come Di Maio e Bonafede, oltre che
dallo stesso Conte». A proposito: «Se è un bravo avvocato, perché non
torna a fare quello che sa fare? Il “mestiere” di primo ministro,
decisamente, non fa per lui. E glielo faremo presente quanto prima,
anche con clamorose iniziative di protesta». Magaldi allude ai flash-mob
che ha in programma la Milizia Rooseveltiana,
formazione nonviolenta prossima al debutto: «Lo stesso termine
“milizia”, volutamente provocatorio, intende colpire l’immaginario». Il
motto adottato (”dubitare, disobbedire, osare”) è speculare al
fascistissimo “credere, obbedire e combattere”: «Un modo anche
autoironico per fare teatro, obbligando però tutti a riflettere e
invitando i cittadini a mobilitarsi per salvare l’Italia dal baratro,
recuperando diritti, democrazia ed economia: dobbiamo farci sentire, e dobbiamo farlo adesso».
Secondo Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt, una nuova cordata di regolatori della finanza
sarebbe pronta a far ripartire le economie europee del post-Covid,
tramite un nuovo modello di grandi investimenti, guidato dalla Bce. In Italia,
l’operazione potrebbe innescare «progetti su grandi infrastrutture ad
alto moltiplicatore economico, al di là del semplice reddito di
cittadinanza». Sarebbe un modo per «superare il modello economico basato
sul falso dogma della “scarsità di moneta”, che ha dominato l’Unione Europea
fino ad oggi: secondo questo schema, debito e spesa pubblica possono
esser finanziati solo tramite i mercati finanziari privati».
Mentre nel
Belpaese il governicchio Conte ancora perde tempo con le briciole del
Mes, la grande novità all’orizzonte – dice Moiso – sta nelle intenzioni
appena annunciate da Kristalina Georgieva del Fmi. Esattamente come
Mario Draghi, la Georgieva ha parlato di azzeramento del debito e
iniezioni di capitali, per far fronte alle disastrose difficoltà
finanziarie in cui si ritroveranno gli Stati europei all’indomani
dell’emergenza coronavirus. «La stessa Christine Lagarde, a capo della
Bce, ha chiaramente detto che continuerà ad adottare politiche monetarie
di tipo espansivo. E ha rinnovato l’appello agli Stati europei ad agire
insieme (e in fretta) per risollevare le rispettive economie».
Secondo Moiso, questo epocale cambio di paradigma sarà indispensabile «per fare uscire l’Unione Europea
dalla situazione di ostaggio degli interessi dei grandi gruppi
finanziari internazionali, in particolare tedeschi», specie dopo
l’ennesima frenata di Berlino, che fa parlare la sua Corte
Costituzionale per prendere le distanze dal provvidenziale “quantitative
easing” della Bce. «Se stiamo ancora dentro questo paradigma
autolesionistico, con il finanziamento della spesa pubblica affidato ai
soli mercati internazionali, nessuno ci salverà dall’arrivo della
Troika, con conseguenze socio-economiche già viste in Grecia». Il resto
del mondo, per la verità, si muove ben diversamente: nei paesi sovrani
sono le banche centrali (prestatrici di ultima istanza) a rifornire di
denaro pronta cassa i governi che ne hanno bisogno. Vale per gli Usa,
il Giappone, la Gran Bretagna. Il sistema politico italiano, invece,
sembra non porsi neppure il problema. Che cosa aspettano, che il paese
crolli? «Un caso veramente increscioso
– aggiunge Moiso – riguarda il ricorso alle banche, a cui Conte chiede
semplicemente di “mettersi una mano sul cuore”». Risultato: «Di fatto,
gli istituti di credito non hanno aderito al “decreto liquidità”,
lasciando popolazione e aziende con pochi spiccioli».
La situazione sta precipitando, di giorno in giorno: «Settori-chiave
come il turismo e la ristorazione sono a terra. E solo un lavoratore su
cinque ha finora ricevuto la cassa integrazione». L’Italia sta per
esplodere? «A breve, finiti gli ultimi spiccioli – avverte un altro
“rooseveltiano” come Gianfranco Carpeoro – le famiglie italiane
capiranno finalmente in che guaio le ha cacciate, il governo Conte», che
ora prolunga “un’emergenza che non c’è” «per tentare di dimostrare di
aver fatto bene, a chiudere tutti in casa». Carpeoro ha le idee chiare:
«I numeri dei contagi italiani sono analoghi a quelli dei paesi che
hanno evitato il lockdown. La verità sta venendo a galla: questa presa
per i fondelli, da parte del governo, non durerà all’infinito». Gioele
Magaldi concorda: basta vedere la Svezia, che si è semplicemente
appellata al senso di responsabilità, limitandosi a proteggere gli
anziani, senza far collassare l’economia
del paese. Ma il punto è un altro: «Gli unici veri aiuti finora
previsti dal governo – peraltro mai arrivati – erano semplici prestiti bancari,
da restituire poi con gli interessi». In altre parole: debito, ancora e
sempre. «Draghi, per primo, nel suo clamoroso intervento sul “Financial
Times”, a marzo ha annunciato la necessità assoluta di cancellarlo, il
debito pregresso (pubblico e privato) come si fa in caso di guerra».
Problema: è impensabile azzerare il debito, o garantire un “reddito
d’emergenza”, potendo contare solo sul contagocce attuale. «Per
risollevarsi, l’Italia ha bisogno di non meno di 2000 miliardi», diceva
Magaldi, prima ancora della catastrofe-Covid. «Servono infrastrutture,
scuole, ospedali, manutenzione del territorio, servizi alla persona. E
adesso, poi, si tratta di impedire il tracollo del paese». Nessuno ha
finora preso in considerazione il Piano-B avanzato dall’economista Nino
Galloni, vicepresidente “rooseveltiano”: moneta parallela, a
circolazione solo nazionale, emessa dallo Stato – subito, e a costo
zero. Un’iniezione che rianimerebbe consumi e lavoro. Proprio in questa
direzione sembrano muoversi gli strateghi non-europei della finanza,
sia pure con altri strumenti. Analogo l’obiettivo: inondare di miliardi
i nostri conti prosciugati. L’Italia è in avanzo primario da
trent’anni: i soldi versati allo Stato dai cittadini, sotto forma di
tasse, superano quelli che il governo eroga, in termini di servizi.
Risultato: gli italiani si stanno impoverendo, ininterrottamente. Ora,
il lockdown è la mazzata finale: si calcola un -15% di Pil, con la
perdita di milioni di posti di lavoro. «Serve una cura da cavallo, e
Conte perde tempo con i 35 miliardi del Mes», chiosa Magaldi. «La
soluzione è strutturale: va rovesciato il paradigma. E per farlo,
servono personalità all’altezza della situazione: prima che sia troppo
tardi».
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento