Dopo la morte a causa delle gravissime condizioni di salute dovute ad uno sciopero della fame
durato 323 giorni, la salma del bassista del Grup Yorum, Ibrahim
Gökçek, è stata trasportata giovedì dall’obitorio dell’ospedale, dove
era stato ricoverato a seguito dell’interruzione della sua forma di
protesta, al Cemevi (Casa di Culto Alevita) nel quartiere Gazi di
Istanbul.
Per
tutta la notte tra giovedì e venerdì, il corpo di Ibrahim è stato
sorvegliato, grazie alla presenza di numerosi compagni e attivisti
presenti davanti al Cemevi, per impedire qualsiasi attacco fascista o
rapimento della salma.
Nella
giornata di ieri, era prevista la cerimonia funebre, alla quale però
non ha potuto partecipare Sultan Gökçek, moglie di Ibrahim, anch’ella
membro del Grup Yorum e detenuta in carcere da 4 anni. Sin dalla mattina, la polizia turca ha assediato il quartiere di Gazi, impedendo l’accesso alla strada dove si trova il Cemevi.
L’intera zona circostante è stata isolata da centinaia di poliziotti, assediata da camionette e auto blindate della polizia. Uno scenario simile a quello a cui si è assistito durante il funerale di Helin Bölek, cantante del Grup Yorum.
Di
fronte al clima di repressione generale, il Grup Yorum ha chiamato a
partecipare politici del partito HDP, artisti e attivisti per denunciare
quanto stesse accadendo e dar prova della solidarietà popolare nei
confronti dei membri del gruppo, accusati di terrorismo dal regime
fascista guidato dall’AKP di Erdogan.
Migliaia
di poliziotti hanno circondato il quartiere dove si sarebbe dovuta
svolgere la funzione funebre. Nessuno è riuscito ad entrare, neppure i
giornalisti.
La
polizia ha attaccato, con lanci ripetuti di lacrimogeni e proiettili di
gomme, la folla accorsa per partecipare alla cerimonia per onorare il
sacrificio portato avanti da Ibrahim e dagli altri membri del Grup
Yorum, che si battono per la libertà d’espressione e contro le
persecuzioni giudiziarie e poliziesche. Una trentina di persone, tra cui il padre di Ibrahim Gokçek, sono state arrestate dalla polizia.
«La
polizia è a caccia di persone che assistono al corteo funebre nel
quartiere. Stanno usando munizioni di plastica e minacciano di sparare,
se le persone non lasciano il luogo dove sono radunate per celebrare il
Grup Yorum» ha detto in un video-messaggio l’avvocato Aysegül Cagatay.
«Ai
poliziotti assassini, che continuano ad attaccarci, diciamo che non
smetteremo di resistere! Non andremo da nessuna parte finché non
adempiremo alla volontà di Ibrahim!», gridano dalla folla.
Dopo
aver disperso numerosi manifestanti accorsi per la cerimonia funebre,
la polizia turca ha fatto irruzione nell’edificio del Cemevi, portando
via il corpo del bassista Ibrahim Gokçek e procedendo all’arresto dell’avvocato Didem Baydar Ünsal e di altri membri del Grup Yorum.
In
seguito a questo gesto spregevole gesto, Bahar Kurt del Grup Yorum ha
annunciato in un video che si stava recando alla caserma militare
Mehmetcik Vakfi con la famiglia di Ibrahim. Un enorme contingente di
polizia era in attesa della famiglia. Il carro funebre con la salma è
partito poi scortato da diversi veicoli della polizia, in viaggio verso
Kayseri, città natale di Ibrahim.
“Ancora
una volta, l’AKP non poteva sopportare che migliaia di persone si
prendessero cura del corpo di un musicista rivoluzionario e tenessero il
loro servizio funebre secondo le proprie radizioni e i propri desideri.
Anche in questo caso, come per Helin Bölek, la dell'”avversario
politico” è stata sequestrata con la forza e l’illegalità per impedire
ad amici e parenti di piangere insieme ed esprimere la loro protesta
contro l’ingiustizia. L’AKP non riuscirà mai a usare questa illegalità
per impedire alle persone di sostenere Grup Yorum e tutti coloro che
rischiano la vita per la libertà e la giustizia”, scrive in un comunicato il Comitato Solidale Grup Yorum, denunciando il ricorso al braccio armato e violento della polizia da parte del governo di Erdogan.
Nessun commento:
Posta un commento