Occorre
avere una bella faccia tosta per incrementare le bollette dell'acqua in
piena emergenza da Coronavirus, come ha fatto ACEA sulla base di una
delibera di Novembre 2019.
acquabenecomune.org
Un aumento giustificato da nessun
miglioramento tangibile del servizio, ma solo finalizzato ad accrescere
gli utili degli azionisti.
Un incremento, avallato da ARERA, la famigerata Authority che ha stabilito, tra l'altro, il blocco dei distacchi solo fino al 17 Maggio sempre in barba all'emergenza ancora in corso.
Un incremento, avallato da ARERA, la famigerata Authority che ha stabilito, tra l'altro, il blocco dei distacchi solo fino al 17 Maggio sempre in barba all'emergenza ancora in corso.
Prosegue pertanto l'atteggiamento "disinvolto", in realtà arrogante, di un soggetto che decide in materie delicate e di grande impatto sulla quotidianità dei cittadini e delle cittadine ignorando le assemblee locali e nazionali elette, nonché gli esiti del referendum del 2011 sull’acqua bene comune.
In realtà più che pensare agli utili,
ACEA farebbe bene ad impegnarsi per una gestione efficiente, garantendo
accesso all’acqua e tutela della risorsa. Prima di tutto provvedendo ai
riallacci idrici di tutte le utenze distaccate per morosità o perché
vittime dell'art. 5 del decreto Lupi che nega i servizi pubblici
essenziali, compresa l'acqua, a chi non ha titolarità di un contratto di
locazione.
Mai come in questo momento di emergenza sanitaria l’acqua è un bene essenziale.
Mai come in questo momento di emergenza sanitaria l’acqua è un bene essenziale.
E allora altro tema su cui dovrebbe impegnarsi ACEA è quello di organizzarsi per la scarsità idrica collegata all’emergenza climatica ormai conclamata, piuttosto che “scoprire” ogni estate che le falde idriche sono sempre più in sofferenza.
Crisi idriche che evidentemente non si affrontano certamente procurando disastri ambientali come avvenuto al lago di Bracciano nel 2017 così come ha rilevato, in una recente sentenza, il Tribunale di Civitavecchia, né tanto meno costruendo costosissimi potabilizzatori delle acque del Tevere che si intende dar da bere ai cittadini ed alle cittadine della Capitale!
La via maestra è un'altra e consiste
nello stanziamento di risorse per risolvere il problema della
dispersione idrica che è del 41,3%, secondo gli ultimi dati disponibili
del 2018.
Acea e il Comune di Roma avevano
dichiarato nel 2016 di voler intervenire sulla rete idrica romana
varando un progetto di ripristino delle condotte, e di provvedere alla
manutenzione delle protezioni catodiche, al fine di risanare le perdite
sulla rete.
Tuttavia, il management, non ha dato
corso ai buoni propositi sbandierati anche a livello politico nella
campagna elettorale per le elezioni comunali, ossia reinvestire i
profitti per la progressiva riduzione delle perdite, causando lo spreco
di una risorsa preziosa come è l’acqua di Roma considerata una delle
migliori acque d’Europa.
È questo che i cittadini e le cittadine si aspettano dall'assemblea degli azionisti convocata per il 29 Maggio.
I soldi ci sono: basta non distribuire dividendi ai privati nel 2020.
Ma non solo.
Necessitano altre misure di equità sociale:
- applicazione di una tariffa agevolata alle utenze domestiche fino al termine dell'emergenza sanitaria ed economica;
- l'esenzione del pagamento per gli utenti privi di reddito con un ampliamento dei criteri già previsti nella disciplina del bonus idrico ed energetico;
- il pagamento dei soli costi vivi di consumo al netto degli oneri della bolletta.
In estrema sintesi è tempo che la
Sindaca e l'Assemblea Capitolina esercitino il loro ruolo di ente
pubblico che detentore della maggioranza del capitale azionario a
beneficio di tutti i romani e le romane, fuori dalla logica privatistica
di gestione di un bene indispensabile alla vita quale è l'acqua.
Roma, 21 Maggio 2020.
Coordinamento Romano Acqua PubblicaUnione Sindacale di Base Lavoro PrivatoUnione Sindacale di Base - ACEA S.P.AFederazione del Sociale USB
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