giovedì 25 settembre 2014

... E adesso vada a passare carte, cazzo (ndr).Gregorio De Falco, rimosso dal settore operativo della Capitaneria. "Schettino in cattedra, io spedito in ufficio".

GREGORIO DE FALCO“Tanti colleghi hanno avuto ruoli di comando, io no. Non mi lamento ma trasferirmi è troppo”. Così ha risposto a La Repubblica Gregorio De Falco, il capitano che ordinò a Francesco Schettino: “Torni a bordo cazzo”.

 Di ieri la notizia che De Falco verrà rimosso dall’incarico che svolge nel settore operativo per essere trasferito, a fine mese, agli uffici amministrativi della Direzione marittima di Livorno.
Una ‘punizione’ per il ruolo che il capitano ebbe durante la tragedia della Concordia? De Falco non ha dubbi:
“Penso di si, mi sono fatto questa idea: che ci spossa essere un collegamento col lavoro che ho fatto per il soccorso e forse nelle indagini”
Una decisione, quella del trasferimento, che non trova spiegazioni nella condotta che De Falco tenne quella notte: “Non ho nulla da rimproverarmi. Persino la guardia costiera americana disse che tutto era stato fatto correttamente”.
Di quella notte Gregorio De Falco ricorda ancora tutto:

“Quella notte io la ricordo bene, non sapevamo nemmeno esattamente quanter persone ci fossero sulla nave e i vertici di Costa alla domanda di un giornalista tre giorni dopo il naufragio su quante persone fossero sulla Concordia risposero di chiedere alla Protezione Civile ... il filmato è su YouTube, tutti lo possono vedere. Quando ho fatto scendere le persone dalla biscaggina, ordinai di mettere sotto le zattere gonfiabili e in questo modo salvammo due bambini che caddero dalla scaletta”.
Un comportamento ben diverso da quello di Schettino. Come diverso è il contegno che i due stanno tenendo in questi mesi. “Schettino va in cattedra alla Sapienza, rilascia interviste, si fa fotografare sui rotocalchi. Io no”. Che cosa pensa il capitano di tutto questo?
“Mi fa riflettere sulla circostanza che questo Paese è storto, privo di riferimenti correnti in cui le persone rispondano per il ruolo e la responsabilità che hanno”.
De Falco dice di essere amareggiato al tal punto che “sto riflettendo su molte cose, comprese le stellette che porto addosso”. Un dopo incerto per il capitano a cui alcuni giornali hanno persino attribuito la volontà di scendere in politica. Ma lui deciso risponde: “Io sono un militare”.

Nessun commento:

Posta un commento