venerdì 26 settembre 2014

Marco Travaglio: "Luigi De Magistris deve dimettersi". Anche Piero Grasso lo scarica. Ma il sindaco: "Non ci penso proprio".


TRAVAGLIOLuigi De Magistris passa al contrattacco. Chiedono le sue dimissioni o l'applicazione della sospensione dopo la condanna nel processo Why Not, ma il sindaco di Napoli parla di "sentenza vergogna" e tira dritto.

È Marco Travaglio, ad esempio, a dire che De Magistris deve dimettersi dalla carica di sindaco di Napoli. Una voce che sempre ha tifato per il magistrato diventato primo cittadino partenopeo, condannato in primo grado per abuso d'ufficio a un anno e tre mesi dice ora che è giusto che Luigi De Magistris si dimetta "perché la legge Severino stabilisce la sospensione senza possibilità di scappatoie (che sarebbe anche poco decoroso imboccare, magari in attesa che il prefetto lo iberni fino all'eventuale assoluzione d'appello)". Travaglio ricorda che "sono decine i consiglieri regionali, provinciali e comunali sospesi o rimossi per una condanna in primo grado o per una misura cautelare. E la legge è uguale per tutti, come De Magistris ben sa, avendo fatto della Costituzione il faro della sua vita professionale". Allo stesso tempo sulle pagine del Fatto Quotidiano il giornalista commenta la sentenza di condanna, scrivendo che si tratta di un "tragicomico errore". E il processo, prosegue, "non riguardava l'archivio Genchi" né fantomatiche intercettazioni. Ma soltanto tabulati telefonici: cioè elenchi di numeri di utenze a contatto, in entrata e in uscita, con i telefoni degli indagati".
Anche un ex collega "scarica" De Magistris. Si tratta di Piero Grasso, presidente del Senato, che ritiene inevitabile l'applicazione della Legge Severino. "La legge Severino è una legge che va applicata. Essendo, quindi, già stata applicata ad altri sindaci, penso che sia inevitabile che sia applicata" ha commentato la seconda carica dello Stato, aggiungendo che "naturalmente, poi, ci sarà il seguito dell'appello, dell'impugnazione, che potrà eventualmente dare un contorno definitivo alla vicenda".

De Magistris avverte che non ha intenzione di dimettersi: "L'interpretazione della legge Severino è quanto meno dubbia. Io non intendo piegarmi a una sentenza che trovo profondamente ingiusta. Sento dire che dovrei dimettermi. Ma non ci penso proprio, semmai dovrebbero farlo gli altri. Per quanto mi riguarda, sono sereno e aspetto. Vedremo quale sarà l'interpretazione della legge Severino e farò le mie valutazioni. Se mi sospenderanno farò il sindaco sospeso in strada, tra i miei concittadini", dice al quotidiano La Repubblica.
"Siamo di fronte a uno Stato profondamente corrotto", dice in Consiglio comunale il sindaco Luigi De Magistris, ribadendo di essere "uomo delle istituzioni" e di non volersi "far trascinare" a perdere tale fiducia. "Le istituzioni sapranno riparare a queste violazioni di legge", ripete riferendosi alla sua condanna nel processo Why Not. De Magistris aggiunge che "vorrebbero applicare per me la sospensione breve, in base alla legge Severino, un ex ministro della Giustizia che guarda caso è difensore della mia controparte nel processo a Roma. E la norma è stata approvata mentre il processo era in corso". E ancora: "Mi chiedono di dimettermi per questa condanna, ma guardandosi allo specchio e provando vergogna devono dimettersi quei giudici (della sentenza ndr)": De Magistris si dice "fiducioso che questa esperienza di governo possa andare avanti fino al 2016".

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