LA Terra dei fuochi si
allarga. Questa mattina il Nucleo investigativo del Corpo forestale di
Benevento ha individuato la prima tomba dei rifiuti al di fuori delle
province di Napoli e Caserta, l’area geografica che, fino ad oggi, dava
il perimetro alla cosiddetta Terra dei fuochi, 57 comuni sul cui
territorio la camorra ha seppellito avanzi industriali e civili. Tra
Napoli e Caserta siamo arrivati a quota 800 siti individuati. Da questa
mattina alla lista si aggiunge Morcone, nell’Alto Beneventano, al
confine con il Molise, cinquemila abitanti sotto il Monte Mucre.
repubblica CORRADO ZUNINO
Più
precisamente, le escavatrici sono entrate in azione in località
Canepino, terreni da tempo incolti a venti metri dalla strada
provinciale. Erano terre di un camorrista, Ciro Piccirillo, ucciso nel
1994. Gli eredi questa mattina hanno collaborato con i forestali e
l’Arpac.
La Forestale, guidata dal generale Sergio Costa, comandante
provinciale di Napoli, nelle scorse settimane aveva osservato
dall’elicottero quella terra smossa, così simile ai seppellimenti di
veleni ad Acerra, Nola, Marigliano. Come da protocollo, il nucleo
investigativo guidato dal commissario Cosimo Chiumento è sceso a terra
con i georadar, e ha trovato conferme. Ieri quindici uomini hanno
iniziato a scavare un’area di duemila metri quadrati fino alla
profondità di tre metri. Da lì è venuto fuori materiale ferroso,
quintali di lattine di conserve arrugginite, batterie esauste, bidoni
chiusi appartenenti a ditte nordamericane con sede a Chicago. E ossa
(forse animali). Nulla di radioattivo.
Bisognerà sollevare terra per alcuni giorni, e scendere a 7-8 metri
di profondità, per tirare fuori tutto il contenuto, comprenderne la
pericolosità. Di certo, il primo ritrovamento di una “tomba della
camorra” a settanta chilometri dalla Terra dei fuochi dà credito alla
tesi, formulata dalla Forestale e sostenuta dalle procure campane, che
la camorra ha organizzato un “progetto nazionale” per seppellire
illegalmente parte dei rifiuti italiani e di quelli mondiali transitati
da noi. Si cercano tracce, ora, in Molise e nel Basso Lazio. Ma
l’ipotesi che in diverse zone d’Italia ci siano stati seppellimenti
tossico-nocivi della criminalità organizzata si rafforza. E alcuni
ritrovamenti fatti in Puglia vanno proprio in questa direzione.
Le
commissioni parlamentari sui rifiuti hanno accertato che ogni anno, in
Italia, scompaiono venti milioni di metri cubi di rifiuti industriali. A
Morcone, nel Beneventano, si è iniziato a ritrovarne alcune tonnellate.
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