Via libera della procura di Roma a quattro patteggiamenti di clienti delle due minorenni che si prostituivano in un appartamento dei Parioli. Un anno di reclusione, con sospensione condizionale, ed oltre 1000 euro di multa: questa la pena concordata con la Procura dai quattro, accusati di prostituzione minorile.
Dopo il via libera ai quattro patteggiamenti, che consentirà agli indagati di evitare la scomoda pubblicità che sarebbe derivata da un dibattimento pubblico, gli inquirenti devono completare gli accertamenti sugli altri indagati. Tra questi Mauro Floriani, dirigente di Trenitalia e marito della senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini, e Nicola Bruno, figlio di Donato, parlamentare di Forza Italia. Per un gruppo di clienti è stata chiesta la proroga degli accertamenti. Per coloro che risultassero non avere avuto rapporti con le due ragazzine o che fossero ignari della loro minore età si prospetterebbe l'archiviazione del procedimento.
"Mille euro: tanto vale andare con una ragazzina": è duro il commento di Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, al via libera della procura di Roma a quattro patteggiamenti di clienti delle due minorenni che si prostituivano in un appartamento del quartiere Parioli.
"Stiamo ritornando indietro di 150 anni - argomenta Moscatelli - non si tiene più conto dei danni che vengono fatti a delle bambine e di come sia stato spezzato il loro futuro. E poi, che messaggio mandiamo agli altri uomini, compresi i più giovani? 'Fate pure, tanto nulla ve lo impedisce, né la cultura né tantomeno la giustizia".
"E' davvero gravissimo: queste persone non si faranno un giorno di carcere, pagheranno mille euro che sicuramente per loro non sono nulla, per essere andati con bambine che probabilmente hanno la stessa età delle loro figlie. E probabilmente anche i giudici che hanno concesso il patteggiamento hanno delle figlie della stessa età: non pensano che bisogna dare sentenze esemplari e non accettare i patteggiamenti? Così diamo messaggi errati" aggiunge.
"Telefono Rosa sin dall'inizio di questa vicenda, dopo le prime denunce, aveva raccomandato che non si facessero patteggiamenti su questo caso. E' stato fatto l'opposto, non tenendo in considerazione i messaggi devastanti nei confronti delle bambine e delle donne" conclude Moscatelli.
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