Ho letto con interesse la sua personalissima ricostruzione delle drammatiche vicende che hanno avuto quale protagonista assolutamente involontario il mio amico Luciano Isidro Diaz.
Non intendo entrare in polemica con lei per il gran numero di "imprecisioni" ed "inesattezze" che costellano il suo avvincente racconto. Mi preme soltanto rispondere agli interrogativi che tanto la angustiano sul perché la stampa ed i media non hanno dato adeguato risalto alla assoluzione dei 5 carabinieri del NORM di Voghera imputati di vari reati contestati dalla procura di Pavia commessi in danno di Luciano.
Ho a cuore la sua serenità e quindi le rispondo subito. Perché Luciano, nel denunciare il pestaggio subito in due occasioni (uno al momento del suo fermo in autostrada ed uno poi nella caserma di Voghera dove è stato successivamente portato), è stato ritenuto testimone attendibile da quattro giudici ed, incidentalmente, dalla Suprema Corte di Cassazione. Perché per il pestaggio subito al momento proprio uno dei carabinieri "assolti" è stato viceversa condannato dal Giudice di Tortona alla pena di 2 anni e tre mesi di reclusione con trasmissione degli atti alla procura per procedere anche nei confronti dell'altro carabiniere intervenuto.
Perché la Corte d'Appello di Torino ha confermato quella sentenza con una piccola riduzione di pena. Perché tutti i giudici hanno accertato che Luciano era in perfette condizioni fisiche al momento dell'arresto mentre è stato restituito alla società civile pieno di ecchimosi ed ematomi, con doppia bilaterale perforazione di timpano ed altrettanto doppio distacco di retina che ne hanno compromesso in modo definitivo e totale l'uso di un occhio e grandemente pregiudicato la funzionalità dell'altro con prognosi infausta.
Perché proprio per questo, nel processo di cui parla e che tanto lo angustia, Luciano non ha saputo riconoscere gli autori di quel pestaggio. Perché quella sentenza di assoluzione è stata pronunciata solo in primo grado come correttamente da lei detto ma per insufficienza di prove. Stia sereno quindi, signor Cattaneo, ed attenda di leggerne le motivazioni prima di angustiarsi. Intanto se vuole le mando le motivazioni delle sentenze di condanna già pronunciate su quella vicenda che lei ricostruisce in modo così personale. Ma lei c'era? Le sentenze che sono state già pronunciate parlano.
Stia sereno. Con affetto
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