Continua a salire il numero delle vittime dell'escalation militare israeliana a Gaza. Questa mattina almeno 9 palestinesi, tra i quali 7 bambini, sarebbero rimasti uccisi in un raid aereo a Rafah, nel sud della Striscia. Appartenevano tutti alla stessa famiglia. L'Israel Defense Force ha annunciato anche di aver ucciso 10 "terroristi" infiltrati nel suo territorio. Nazioni Unite e Obama in pressing, ma Netanyahu va avanti: se necessario, l'operazione sarà estesa.
Oltre cento vittime in un solo giorno, 99 palestinesi e 13 soldati israeliani. E’ l’ultimo aggiornamento del numero dei morti prodotti dai bombardamenti israeliani su Gaza: 500 il totale in 14 giorni di operazioni militari nella Striscia, più di 3.000 i feriti dall’inizio del conflitto. L’evento più tragico a Sajaya, popoloso rione a ridosso di Gaza City, dove ieri sotto le bombe dell’Israel Defense Force sono morti, secondo fonti locali, 72 persone, di cui 17 bambini e 14 donne. La giornata si è aperta con una nuova strage: almeno 9 palestinesi appartenenti alla stessa famiglia, tra i quali 7 bambini, sarebbero rimasti uccisi stamattina in un raid aereo israeliano a Rafah, nel sud della Striscia.Notizie di altre vittime arrivano dall’Idf, secondo cui l’esercito ha ucciso 10 “terroristi”. appartenenti a due commando di Hamas che avrebbero tentato di infiltrarsi in Israele. Il tentativo di infiltrazione è avvenuto – ha spiegato il portavoce – attraverso un tunnel nel nord di Gaza. L’aviazione – secondo le prime informazioni – ha colpito il primo commando, mentre il secondo ha lanciato un missile anti tank verso un veicolo militare. L’esercito ha aperto il fuoco e ucciso circa miliziani. Sono ancora in corso perlustrazioni in tutta la zona: l’esercito ha dato disposizioni ai residenti dei kibbutz di Nir Am e Erez di restare nelle loro case.
“Israele si moderi”, aveva intimato Ban Ki-Moon, giunto in Qatar, nuovo crocevia diplomatico in queste ore, che ha parlato dal canto suo di “atrocità” a Gaza, chiedendo a Israele di “fare di più” per salvaguardare la vita dei civili. E dopo l’appello del segretario generale, dalle Nazioni Unite è arrivata la richiesta ufficiale: il Consiglio di sicurezza ha chiesto un cessate-il-fuoco. “I membri del Consiglio di sicurezza esprimono profonda preoccupazione per il crescente numero di vittime”, ha detto l’ambasciatore del Ruanda presso le Nazioni Unite Eugene-Richard Gasana, il cui Paese questo mese detiene la presidenza di turno del Consiglio di sicurezza. “I membri del Consiglio di sicurezza – ha sottolineato – hanno chiesto il rispetto del diritto umanitario internazionale, tra cui la protezione dei civili”.
Ieri anche Barack Obama aveva preso posizione. Dopo aver ribadito per giorni che Israele ha diritto a difendersi dai razzi lanciati da Hamas, il capo della Casa Bianca ha detto in una telefonata a Benyamin Netanyahu che gli Usa cercano “un immediato cessate il fuoco” tra Israele e Hamas, basato sull’accordo che pose fine alle ostilità nel novembre 2012. Lo riporta Haaretz notando che è la seconda telefonata tra i due leader in tre giorni. Il primo ministro israeliano però tira dritto. In un discorso in tv, Netanyahu ha annunciato che l’operazione nella Striscia di Gaza, se necessario, sarà estesa. Netanyahu ha spiegato che dopo che Israele ha accettato tre offerte di cessate il fuoco, ora ha il sostegno internazionale per l’operazione di terra: ”Non si può sostenere – ha detto – che Israele ha scelto l’escalation. Hamas sta pagando il prezzo per la sua aggressività. Ci scusiamo per eventuali danni a parti innocenti, ma Hamas è colpevole“.
Nella notte Israele ha smento la notizia diffusa ieri ha Hamas secondo cui l’organizzazione palestinese sarebbe riuscita a rapire un soldato dell’Idf. Le brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, avevano rivendicato ieri sera la cattura di un soldato israeliano nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo, il loro portavoce, Abu Obeida, a una tv locale. Anche l’ambasciatore israeliano presso l’Onu, Ron Prosor, ha smentito la notizia. “Non c’è nessun soldato israeliano sequestrato”, ha detto Prosor in un’intervista alla Cnn, precisando che le voci in merito al rapimento non sono vere.
Sostegno al popolo palestinese arriva dal Libano. Il segretario generale del movimento sciita libanese Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha assicurato sostegno al popolo palestinese e a Hamas in un colloquio telefonico nella notte con il leader del movimento islamico palestinese, Khaled Mashaal. “Siamo con l’intifada e la resistenza del popolo palestinese, abbiamo la stessa volontà, condividiamo gli stessi obiettivi, le stesse speranze e lo stesso destino”, ha detto Nasrallah a Mashaal secondo quanto riportato dai media libanesi. Nasrallah ha anche assicurato il sostegno di Hezbollah alle “domande giuste” di Hamas “per porre fine alla battaglia in corso”.
Nessun commento:
Posta un commento