"Nessun contatto è mai avvenuto tra lo staff e le milizie armate islamiste". L'associazione esorta la diplomazia a "Realizzare gli opportuni passi verso il governo israeliano perché renda conto di un’azione gravissima che coinvolge, oltre alla comunità locale, anche il Ministero, l’Ue e la Cooperazione Italiana, che hanno finanziato il progetto"
L’esercito israeliano ha raso al suolo il Centro per l’infanzia di Um al Nasser ’La Terra dei Bambini’, struttura finanziata dalla Cooperazione italiana. La notizia è confermata dalla ong Vento di Terra, che gestisce il progetto nella Striscia di Gaza. Il centro ospitava un asilo con 130 bambini e un ambulatorio pediatrico. Oltre al Centro, prosegue la nota dell’Ong, è stata demolita la nuova mensa comunitaria inaugurata due mesi fa, che forniva pasti ai bambini e alle famiglie povere del villaggio.
“Nessun contatto con le milizie armate”, scrive l’ong aggiungendo che la struttura non è mai stata utilizzata per scopi militari. Vento di Terra chiarisce che “La Terra dei Bambini rappresentava un’oasi a difesa dei diritti dell’infanzia che l’esercito israeliano, messo al corrente di tutte le fasi del progetto, ha deciso senza alcuna giustificazione”. per questo motivo, conclude la nota, Vento di Terra “chiede al Ministero degli Esteri italiano, all’Unione Europea, e alla Conferenza Episcopale Italiana in quanto principali finanziatori del progetto, di realizzare gli opportuni passi verso il governo israeliano perché renda conto di un’azione gravissima che coinvolge, oltre alla comunità locale, anche il Ministero, l’Ue e la Cooperazione Italiana, che hanno finanziato e sostenuto il progetto in questi anni”.
“Le parti non possono continuare a ignorare gli appelli della comunità internazionale per una tregua umanitaria immediata ed un accordo per il cessate il fuoco” è la risposta che arriva dalla Farnesina daFederica Mogherini. ”Di ora in ora cresce il numero dei morti e dei feriti, bombe e razzi stanno distruggendo abitazioni ed edifici pubblici. Abbiamo saputo che è stato raso al suolo anche l’asilo di Um el Nasser, alla cui apertura aveva contribuito la cooperazione italiana”. Osservato come sia “positivo che le autorità egiziane abbiano deciso di aprire il valico di Rafah per consentire il passaggio dei feriti”, il ministro ha dichiarato che, in quanto presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, “lavoreremo affinché il monito” per la tregua ed il cessate il fuoco “sia rinnovato con forza alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue martedì a Bruxelles”.
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