Stazioni di servizio autostradali chiuse dalle 22 di oggi fino alle 22 del 18 giugno. Le altre riapriranno invece solo giovedì mattina.
Mercoledì
resteranno chiuse le pompe di benzina. «Non ci fermeremo finché il
Governo ed il Parlamento non metteranno rimedio alla clamorosa
ingiustizia della discriminazione dei prezzi» dei carburanti, «imposta
dalle compagnie petrolifere ai gestori ed ai consumatori»: afferma il
presidente di Figisc-Confcommercio (gestori di impianti di distribuzione
carburanti), Maurizio Micheli, alla vigilia dello sciopero nazionale
del 18 giugno, parlando di «sacrosanta battaglia» per i gestori.
L’agitazione.
Da
questa sera, spiega, chiuderanno gli impianti della rete ordinaria, che
saranno riaperti giovedì mattina, e quelli della rete autostradale che
saranno chiusi dalle 22 di oggi alle 22 di mercoledì sera. Le iniziative
programmate unitariamente da tutte le organizzazioni di categoria,
Faib, Fegica e Figisc/Anisa prevedono anche una manifestazione domani
mattina a Roma in piazza di Montecitorio e proseguiranno con il blocco
delle carte di pagamento e bancomat nei prossimi giorni, dal 22 al 28
giugno compresi. La categoria, afferma inoltre Micheli, «è ormai ridotta
allo stremo: migliaia di gestori sono già falliti o stanno abbandonando
gli impianti, con un ulteriore duro colpo ai livelli occupazionali.
La
causa di tutto questo è la persistente condotta commerciale delle
compagnie, che vendono ai gestori, in forza del vincolo di esclusiva da
cui sono legati, i carburanti a prezzi che sono 16/22 centesimi al litro
più elevati di quelli dalle medesime praticati alle pompe bianche ed
alla grande distribuzione. Un disegno cinico di annientamento economico
delle decine di migliaia di imprese di gestione».
Nessun commento:
Posta un commento