mercoledì 25 giugno 2014

Alitalia-Etihad: "Accordo fatto". La compagnia emiratina al 49%.

La documentazione contrattuale dovrà essere "finalizzata già dai prossimi giorni". Serve anche il via libera formale dell'Antitrust. Lupi: "Ieri sera incontro con le banche, passo avanti decisivo".

Alitalia-Etihad: "Accordo fatto".  La compagnia emiratina al 49%repubblica.it MILANO - Alitalia ed Etihad Airways "confermano di aver trovato un accordo sui termini e condizioni dell'operazione con la quale Etihad Airways acquisirà una partecipazione azionaria del 49 percento in Alitalia". L'annuncio ufficiale, molto atteso ormai da giorni, è stato dato in una nota congiunta delle due compagnie. Le due aviolinee "procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate". Il perfezionamento dell'operazione "è soggetto alle approvazioni delle competenti autorità Antitrust".

Via libera anche dall'Unione europea che però ha ribadito le regole comunitarie: "Alitalia deve rimanere nelle mani europee così come il controllo, le autorità non devono notificare a Bruxelles, ma devono assicurare il rispetto delle norme", ha detto il portavoce del commissario ai Trasporti Ue precisando che Bruxelles potrebbe chiedere maggiori informazioni solo per accertare il rispetto delle regole. Per Lufthans, invece, "è vitale che l'Unione europea e le autorità dei Paesi membri pongano fine alla concorrenza sleale da parte dell'aviazione sussidiata dallo Stato e proibisca l'aggiramento delle regole europee in materia sussidi".


Scheda: chi è il nuovo socio che cresce con le alleanze

La compagnia emiratina,
in grande crescita e con progetti aggressivi per il futuro, dovrebbe mettere sul piatto 560 milioni di investimento, come ha spiegato nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio. Nelle trattative, però, rientra anche la spinosa questione dei 2.250 esuberi per la ex compagnia di bandiera. Per il manager ex Ducati si tratta di un prezzo da pagare per "tornare competitivi", mentre per il nuovo socio sarebbe uno 'snellimento' impescindibile per staccare l'assegno di cui il vettore italiano ha bisogno per non precipitare. Si tratta di un nodo ancora irrisolto, visto che il confronto con i sindacati è iniziato all'insegna del muro contro muro, con le organizzazioni dei lavoratori che si sono dichiarate indisponibili ad affrontare il tema occupazionale nei termini prospettati. Una nuova convocazione da parte dell'azienda è attesa a breve.

Dai capitani coraggiosi al nuovo salvatore
Sul tavolo delle trattative è andata anche la questione dell'indebitamento di Alitalia: la società di Abu Dhabi ha chiesto la rinegoziazione di 565 milioni di debito (su un totale di circa un miliardo). L'ipotesi avanzata è stata quella della cancellazione di un terzo del debito e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi. Le banche creditrici di Alitalia (Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio) hanno raggiunto a questo punto una posizione condivisa, visto che l'annuncio dell'accordo è arrivato e recentemente Del Torchio aveva definito il negoziato "molto avanti". Il ministro Lupi, infatti, ha parlato di "passo avanti decisivo con le banche", raggiunto in un incontro con gli azionisti ieri sera, mentre "presto ci sarà un incontro con i sindacati" insieme anche al ministro Poletti.

Assicurazioni sufficienti sono state fornite anche sul fronte delle infrastrutture, rispetto alle richieste di Etihad: il superamento del decreto Bersani che limita gli slot per Linate, stop ai vantaggi competitivi per le low cost e migliori collegamenti ferroviari con l'aeroporto di Fiumicino. (25 giugno 2014)

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