giovedì 26 giugno 2014

Corte dei Conti: tagli non bastano, serve meno Stato. "Corruzione ovunque, nessuno indenne".

Aula Sezioni Riunite - Giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato 2013L'invito dei magistrati contabili a "ripensare i confini della Pubblica amministrazione", dalla salute all'istruzione, perché sono stati "concepiti in un contesto economico, sociale e demografico più favorevole". Sui conti: sostenere la crescita, ma è urgente ridurre il debito.

repubblica.it

MILANO - Ridisegnare e ripensare i confini della Pubblica amministrazione, comprese le modalità di prestazione dei servizi alla collettività, dalla salute all'istruzione. E' la sollecitazione che arriva dalla Corte dei Conti, secondo cui in materia di spending review "non si tratta solo di eliminare gli sprechi ma di affrontare il tema del 'perimetro' pubblico". In pratica, procedendo per semplificazione, nelle parole del Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Enrica Laterza, si legge un invito a riflettere sull'opportunità di avere una mano pubblica così 'dispiegata' nei settori della vita economica e sociale del Paese.

Anche perché arrivano parole d'allarme nei confronti della macchina pubblica, nell'intervento successivo del procuratore generale Salvatore Nottola: "La corruzione può attecchire dovunque: nessun organismo e nessuna istituzione possono ritenersene indenni" e "nessuna istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra di responsabilità di fronte al suo dilagare". Expo 2015 con i suoi recenti scandali è "un caso emblematico" di deroghe a norme e controlli, "smantellati in virtù dell'urgenza, che hanno di fatto favorito la corruzione.

Tornando alla Pubblica amministrazione, quello richiesto dalla Corte "è un impegno che può essere affrontato solo alla luce di una chiara strategia di governo della spesa e di selezione dei terreni su cui è chiamato
ad incidere l’intervento pubblico", si legge infatti nella sua relazione sul giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato. "Un ridisegno, quindi, frutto di una forte volontà politica e di un profilo ben definito di quello che deve essere il sistema pubblico dei prossimi decenni. Non si tratta solo di eliminare gli sprechi e di riorganizzare le modalità di produzione e di accesso ai servizi. Occorre affrontare direttamente il tema della sostenibilità futura di un sistema di prestazioni di servizi alla collettività (dalla salute e l’istruzione alle imprese e all’ambiente) originariamente concepito in un contesto economico, sociale e demografico più favorevole", prosegue Laterza.

Nella Pa in particolare, per Laterza bisogna avere "la capacità di ripensare l'organizzazione stessa delle funzioni pubbliche, attraverso l'effettiva attivazione di estesi meccanismi di mobilità e il concreto approntamento di moderni sistemi di incentivazione della produttività".

Quanto al quadro economico e ai conti pubblici, i magistrati contabili spiegano che è necessaria "una redistribuzione del carico tributario intesa a favorire i fattori produttivi, redditi da lavoro e impresa". Nel rendiconto dello Stato si parla di una "operazione decisiva anche nell'ottica della ripresa dell'economia, che è improprio subordinare a recuperi di gettito (da evasione, erosione, da mancata riscossione) sempre richiamati ma che si rivelano largamente incerti nei tempi e nelle dimensioni". Ancora Laterza ha sottolineato come sia necessario "il sostegno alla crescita, orientando le leve di bilancio verso obiettivi che superino il solo rigore, ma restando entro profili compatibili con i vincoli posti dall'appartenenza all'Europa e soprattutto, con l'urgenza di riassorbire l'eccesso di debito altrimenti a carico delle generazioni future".
(26 giugno 2014)

Nessun commento:

Posta un commento