martedì 28 gennaio 2014

“We Shall Overcome” mr. Seeger


Morto il cantautore statunitense, attivista politico della sinistra radicale ed ecologista

28 / 1 / 2014 global project
«Il mio lavoro è quello di mostrare alle persone che al mondo c’è un sacco di buona musica che se usata bene può contribuire a cambiare il presente»
Pete Seeger, il cantautore statunitense, attivista politico della sinistra radicale ed ecologista americana che ha trascorso la sua carriera a diffondere e salvaguardare il patrimonio della musica popolare ed a sostenere le lotte per i diritti sociali, civili e ambientali è morto all’età di 94 anni.

Musicista e cantautore suonava dalla chitarra a 12 corde al banjo a 5, cantava sia pezzi moderni che canzoni per bambini, brani umoristici, ma anche impegnati. Ha cantato per il movimento operaio negli anni 40 e 50, per i diritti civili e durante i raduni contro la guerra in Vietnam negli anni 60, ha lottato per l’ambiente e contro la guerra negli anni 70 ha scalato le classifiche e consegnato alla storia brani, spesso reinterpretati da altri, entrati nel patrimonio collettivo e nella storia del movimento.
Una vicenda umana, culturale e politica unica e straordinaria.
Alla fine degli anni trenta risale il suo incontro con Woody Guthrie, cantautore folk e attivista, che lo segnerà definitivamente e con il quale girerà tutta l'America profonda, negli anni quaranta, alla ricerca dell’ anima popolare musicale e sociale del paese lasciando gli studi di sociologia a Harvard.
Membro fondatore dei gruppi folk The Almanac Singers e The Weavers che godette di un grande successo alla fine degli anni cinquanta, Pete Seeger per le sue idee e per essere iscritto al partito comunista cadde vittima del maccartismo che colpì la cultura americana progressista e di sinistra durante gli anni cinquanta.
Inizia la carriera di solista nel 1958 componendo canzoni che sono diventate ben presto dei classici della folk music: If I Had a Hammer eTurn! Turn! Turn!con testo adattato dal libro biblico dell'Ecclesiaste e brano successivamente portato al successo dal gruppo The Byrds, The Bells of Rhymney dai versi di un poema del gallese Idris Davies, We Shall Overcome una canzone rielaborata da uno spiritual, a sua volta divenuta un cavallo di battaglia di Joan Baez e di altri interpreti impegnati nelle battaglie per i diritti civili e in particolare Where Have All the Flowers Gone?, canzone contro la guerra, anch'essa reinterpretata da moltissimi artisti.
Lo scoppio dellaa guerra del Vietnam vide Pete Seeger schierato in un’ opposizione a tutto campo, che si concretizzò nel suo celebre e violento attacco televisivo alla politica di guerra del presidente Lyndon B. Johnson, avvenuto durante il popolare Smothers Brothers Comedy Hour, dove Seeger cantò anche quella che è una delle prime canzoni contro la guerra vietnamita, Waist Deep in the Big Muddy ("Giù fino al collo nel grande pantano").
La canzone fu tagliata una prima volta dai censori televisivi e la trasmissione interrotta, ma Seeger comparve di nuovo la settimana dopo al programma e riuscì a cantarla per intero. Anche se durante la sua carriera ha registrato più di 100 album, Pete Seeger non è mai stato a suo agio con l’idea di celebrità, che ha usato sempre per portare l’attenzione pubblica sulle cause che riteneva essere importanti, compresa quella di preservare le canzoni tradizionali.
Uno spirito battagliero e indomito, ancora nel 2011 era a marciare per le strade della sua NewYork a fianco degli attivisti di Occupy Wall Street; durante un concerto al Madison Square Garden per celebrare il 90° compleanno di Seeger, Bruce Springsteen lo presentò come «archivio vivente della musica e della coscienza americana».
we are not afraid we shall overcome someday

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