Dal 2004, gestione Mastrapasqua, l’ospedale Israelitico ha accumulato ininterrottamente debiti nei confronti dell'ex Inpdap (oggi Inps) ad un ritmo di 2/3 mln all'anno.
Mentre l’indagine farà il suo corso, spostiamo l’interesse sull’Inps. L’Ospedale Israelitico dal 1993 non versa i contributi dovuti, e chiede alla Asl di provvedere a regolare i conti con gli enti previdenziali in cambio della cessione di una parte del credito. In sostanza ricorre a una legge del 1985 che consente agli enti morali di compensare i crediti per le prestazioni sanitarie con i debiti nei confronti della pubblica amministrazione. Ma chi ha certificato quei crediti come «certi ed esigibili», visto che gli accertamenti hanno dimostrato il contrario? La Regione ha quindi ritardato i pagamenti, e l’ente previdenziale ha accumulato credito, senza muovere un dito. Non è certo un problema dell’Inps se l’ospedale chiedeva rimborsi non dovuti! Il problema sta nel fatto che Mastrapasqua sia da un lato direttore generale dell’ospedale che deve pagare i contributi, e dall’altra presidente dell’ente che li deve incassare.
La cifra di cui stiamo parlando non è da poco: dai documenti Inps in nostro possesso il debito per contributi previdenziali non pagati dall’Ospedale Israelitico ammontano a 42.548.753 euro, di cui 10.771.383 per interessi sanzionatori, 2.845.695 per interessi di mora. Dal 2004, gestione Mastrapasqua, l’ospedale ha accumulato ininterrottamente debiti nei confronti dell’ex Inpdap (oggi Inps) a un ritmo di 2-3 milioni all’anno. Ma com’è possibile che siano trascorsi tutti questi anni senza che siano state avviate le procedure di riscossione coattiva nei confronti dell’ospedale, ovvero della Regione Lazio, se doveva essere quest’ultima a onorare i debiti dell’ospedale religioso? Ricordiamo che esiste una normativa (Legge n. 388/2000) che impone agli enti previdenziali adempimenti molto stringenti pena la loro prescrizione. In sostanza, l’Inps, come l’ex Inpdap, è tenuto a segnalare all’impresa inadempiente «i contributi dovuti e non pagati alla scadenza... (nei limiti della prescrizione di norma 5 anni, ndr ) accertati d’ufficio o tramite l’attività di vigilanza» (dal sito dell’Inps). Dopodiché, entro la fine dell’anno successivo a quello contestato deve provvedere al loro recupero con l’emissione delle famigerate «cartelle esattoriali» gestite da Equitalia di cui il dottor Mastrapasqua è vicepresidente.
Sono state emesse cartelle a carico dell’Ospedale o della Regione Lazio? Dai documenti Inps in nostro possesso, sembrerebbe di no, perché l’Inps, subentrato all’Inpdap dal 2012, chiede di quantificare gli «interessi che la Asl avrebbe dovuto corrispondere per i debiti dell’ospedale, che la stessa Asl Rm aveva riconosciuto a seguito di cessione» solo in data 23 ottobre 2013.
Domanda: il debito nasce nel 1993, si appesantisce dal 2004, e a fine 2013 né l’Inps, né l’ex Inpdap, sanno a quanto ammonta il debito complessivo perché devono ancora quantificare sanzioni e interessi? Evidentemente sì, perché da quel che emerge dalle carte la direzione centrale entrate Inps fornisce i criteri di calcolo il 26 novembre 2013. Naturalmente l’Inps si sta interrogando sul da farsi ritenendo che siano necessarie «ulteriori verifiche ed approfondimenti». Nel più classico degli «scaricabarile» del dipendente pubblico il calcolo, da cui finalmente emerge che tutto il debito maturato è pari a quasi tutti i ricavi di un anno dell’Ospedale Israelitico, viene inviato alla «direzione regionale per le valutazioni di competenza». Quindi, oggi, la Regione Lazio e non l’Ospedale Israelitico, dovrebbe pagare gli interessi per il ritardato pagamento di quei contributi previdenziali ceduti. Ma dice che non pagherà perché quelle fatture erano gonfiate o non dovute. Insomma l’efficientissimo presidente dell’Inps ha sicuramente provato a fare gli interessi dell’Ospedale Israelitico, ma non quelli della Pubblica amministrazione che si chiami Regione Lazio, Inpdap o Inps, visto che parte di quei contributi probabilmente non potranno più essere richiesti da Equitalia perché prescritti.
Guarda l’inchiesta “Dirigenti di classe” andata in onda a Report il 21 ottobre 2012
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