Secondo la denuncia del segretario Maccari, la sorella del ragazzo morto nel 2009 avrebbe offeso la dignità dei lavoratori di polizia. Lei a ilfattoquotidiano.it: "Continuerò a lottare".
Una scelta che già allora sollevò lo sdegno di tutti, colleghi compresi. Evidentemente non soddisfatto, Maccari tre mesi dopo quell’azione, e a pochi giorni dalla sentenza di assoluzione degli agenti penitenziari, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia nei confronti di Ilaria Cucchi. Secondo il segretario, la sorella del ragazzo morto nel 2009 avrebbe offeso la dignità dei lavoratori di polizia: “Tanto varrebbe non celebrare affatto i processi – disse – perché la verità dei fatti non serve: un poliziotto deve essere sempre colpevole. Anziché esprimere soddisfazione perché un tribunale ha accertato che da parte degli agenti non vi furono maltrattamenti ci si indigna perché non c’è il poliziotto cattivo da buttare in carcere. Non interessa la verità, non si cerca la giustizia, ma soltanto vendetta”. Polizia di Stato o penitenziaria, per Maccari non fa differenza.
Il Coisp, Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizie, ha una storia relativamente giovane. Nasce nel 1992 da una costola dello storico Sap, anch’esso autonomo. L’allora segretario generale di quest’ultimo, Rachele Schettini, non rieleggibile, fuoriuscì e fondò il Coisp. Se per i primi tempi gli iscritti furono numerosi, a fermare il successivo declino ha pensato nel 2006 proprio Maccari, che, uscendo anch’egli dal Sap, non ha mai fatto mistero delle sue numerose partecipazioni a manifestazioni di An. Evidentemente uscite di questo genere gli servono anche a parlare alla “pancia” dei poliziotti, come si direbbe di forze politiche, e a tenere alto il numero degli iscritti. “Lo considero un vero e proprio atto intimidatorio – commenta Ilaria Cucchi al Fatto Quotidiano – D’altronde da coloro che hanno offeso Patrizia non mi aspetto altro. Se pensano che questo possa in qualche modo fermarmi nella mia battaglia di verità e per il rispetto dei diritti civili si sbagliano di grosso. Spero che la giustizia faccia il suo corso, ma che lo faccia in fretta. Credo di avere il diritto di chiederlo come cittadina e come tutti i cittadini”.
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