L’aumento del salario minimo e la tutela del lavoro delle donne al centro degli impegni del presidente degli Stati Uniti.
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L’AUMENTO DEL SALARIO MINIMO - Obama, che ha annunciato l’aumento per decreto del salario minimo dei dipendenti federali, ha dunque esortato il Congresso ad alzare le retribuzioni sulla totalità dei dipendenti Usa. «L’attuale retribuzione minima è del 20% inferiore rispetto ai tempi in cui era presidente Ronald Reagan - ha denunciato - date all’America un aumento». Chi ha un lavoro a tempo pieno «non può vivere in povertà», ha insistito Obama evidenziando come le aziende che hanno autonomamente aumentato il salario minimo, come Costco, hanno migliorato la produttività.
L’ESEMPIO ITALIANO - C’ era anche un italiano, John Soranno, amministratore delegato di «Punch Pizza», tra gli ospiti della first lady Michelle Obama nella galleria della Camera, al Congresso, per assistere al discorso sullo Stato dell’Unione del presidente. E Barack Obama lo ha citato come emblema della sua istanza: l’aumento del salario minimo. Soranno, cresciuto a Milano, si è trasferito negli Usa per completare gli studi con l’aspirazione di aprire un locale tutto suo. Oggi dirige una catena di pizzerie ed è stato menzionato dal presidente perché lo scorso anno aveva deciso insieme al suo socio, John Puckett, di alzare il salario minimo dei suoi dipendenti a 10 dollari l’ora. «Seguite l’esempio di John - ha esortato Obama - fa bene all’economia e fa bene all’America. Non dovete aspettare il Congresso».
NO ALLE SANZIONI CONTRO L’IRAN - Se il Congresso presenterà una proposta con nuove sanzioni contro l’Iran «mettero il veto». Così nel discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente americano Barack Obama ha ribadito la necessità di privilegiare la strada diplomatica con Teheran. «Diamo alla diplomazia una chance di successo», ha rimarcato Obama sottolineando come in passato John Kennedy e Ronald Reagan abbiamo avuto il coraggio «di trattare con avversari forti come l’Unione Sovietica». Ma se l’Iran «non saprà cogliere questa occasione - ha avvertito - sarò io il primo a chiedere sanzioni e farò di tutto affinché non porti avanti il suo programma nucleare. Ma se i negoziati avranno successo avremmo risolto la più grande sfida dei nostri tempi sul fronte della sicurezza senza una guerra».
IL SUCCESSO DELLE DONNE E’ SUCCESSO DELL’AMERICA - Elencando i successi della sua amministrazione, soprattutto sul fronte economico, Obama ha sottolineato come gli Stati Uniti «siano posizionati meglio di qualsiasi altra nazione per affrontare il XXI secolo» e come non sia più la Cina il posto migliore per investire «bensì l’America». Negli ultimi quattro anni, ha rimarcato il presidente, sono stati creati 8 milioni di posti di lavoro, la disoccupazione è scesa ai minimi degli ultimi cinque anni e il deficit è stato ridotto a metà. Anche l’indipendenza energetica promessa nella sua prima campagna elettorale «è piu vicina» e non solo grazie alla rivoluzione dello shale gas, ha tenuto a sottolineare, ma anche perché «stiamo diventando leader nell’energia solare». Obama ha infine rinnovato il suo impegno nella lotta alle disuguaglianze, cresciute negli ultimi 30 anni. «Le donne devono avere retribuzioni uguali a parità di lavoro, la loro carriera non deve venire compromessa se fanno un figlio e devono potersi permettere un giorno di permesso se i loro bambini si ammalano perché sono convinto che se hanno successo le donne - ha affermato - ha successo l’America». Il presidente ha dunque ribadito che Guantanamo sarà chiusa nel 2014 e ha evidenziato come i nuovi accordi commerciali con l’Ue e l’Asia del Pacifico aiuteranno a creare posti di lavoro in America.
LA RIFORMA DELLA SANITA’ - «Con questa legge a nessun americano sarà negata la copertura sanitaria». Così, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, il presidente Barack Obama ha difeso la sua riforma della sanità che gli è valsa un crollo in popolarità all’entrata in vigore. «Più di tre milioni di americani sotto i 26 anni hanno ottenuto una copertura grazie ai piani assicurativi dei loro genitori - ha tenuto a precisare - mentre in 9 milioni hanno firmato per un’assicurazione privata».
LA CURIOSITA’- I ministri di Barack Obama erano tutti schierati al Congresso per ascoltare il discorso sullo Stato dell’Unione del presidente, tranno uno per motivi di sicurezza, come vuole la tradizione americana. Il ministro dell’Energia Ernest Moniz, durante il discorso, è stato trasportato in una località segreta per garantire la continuità del governo nel caso di una crisi. Il discorso annuale sullo Stato dell’Unione avviene a Camere riunite alla presenza anche dei giudici della Corte Costituzionale , dei vertici delle forze armate e di tutto il governo. Un evento tragico lascerebbe l’America senza alcuni guida politica.
29 gennaio 2014
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