Chi spende o controlla la torta dei fondi europei nel Lazio.
Ci sono miliardi di euro disponibili ma che non vengono utilizzati
per fare fronte alle esigenze popolari in termini di casa, reddito,
lavoro, servizi sociali. Miliardi che ogni anno prendono la strada da
Bruxelles verso l’Italia e per il 91% tornano indietro senza essere
stati utilizzati. Potrebbe sembrare “tre passi nel delirio” ma è una
realtà.
contropiano.org Stefano Porcari
Mercoledì 29 gennaio, l’USB ha indetto a Roma un’Assemblea pubblica
presso la Sala Tirreno della Regione Lazio, in via Rosa Raimondi
Garibaldi 7, dalle ore 9.30, sul tema dell’utilizzo dei fondi europei in
arrivo regione Lazio. Si tratta di oltre un miliardo e mezzo di euro
per i prossimi 7 anni. Con questa iniziativa l’USB intende aprire una
nuova stagione di rivendicazione, per il diritto all’informazione, alla
trasparenza e alla partecipazione di tutta la collettività in merito
alla nuova programmazione per l’utilizzo dei fondi europei 2014-2020 ed
in particolare sulla gestione di quelli destinati allo sviluppo sociale,
economico e sostenibile del nostro territorio. Secondo l’USB, è
indispensabile rompere il silenzio che è stato creato attorno alla
“questione fondi europei”. L’assemblea pubblica di domani sarà il primo
evento per segnare un cambiamento di rotta, a partire dalla fine
dell’esclusione della cittadinanza da un sistema finora aperto solo ai
tecnocrati ed a beneficio solo delle imprese private. Per condividere
le letture critiche sull’impatto di tali politiche nel nostro Paese,
l’USB ha dedicato una pagina del proprio sito alle politiche europee (http://politicheue.usb.it/),
in cui vengono messi a disposizione i documenti e le notizie più
rilevanti. All’incontro sarà presente il vice presidente della
Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio. La richiesta dell’assemblea
pubblica è quella di sedere al tavolo di programmazione dove
da anni i sindacati confederali insieme alle rappresentanze di vari
gruppi di interesse sono presenti tacendo sullo scempio di denaro
pubblico avvenuto durante le scorse programmazioni. L’incontro
rappresenta un’occasione utile al fine di favorire il confronto con
tutti i settori sociali tradizionalmente esclusi dalla discussione
sull’indirizzo dei finanziamenti europei. A livello nazionale, i fondi
strutturali europei destinati da Bruxelles all'Italia, per il periodo
che va dal 2007 al 2013 sono stati rilevanti. Tra finanziamento
comunitario e contributo nazionale si tratta di ben 59,4 miliardi di
euro, di cui 47 destinati al Meridione. Ma, tanto per dare un’idea, alla
fine del 2010 soltanto un quinto di quella somma era stato già
impegnato. In tutto 12 miliardi, il 18,9% del totale. Ma i soldi
effettivamente spesi sono stati in realtà molti di meno: solo 5,9
miliardi, ovvero il 9%. Uno scenario imbarazzante di spreco di risorse
disponibili, considerando che il primo triennio 2007-2010 era già
scaduto. E a Bruxelles stanno delineando nuovi programmi che possono
avere ricadute economiche e sociali importanti nelle aree metropolitane.
Ad esempio, la Commissione europea il 17 e 18 febbraio prossimi
organizzerà a Bruxelles la conferenza "CiTIEs: Cities of Tomorrow:
Investing in Europe" per discutere come finanziare il profilo della
dimensione urbana nelle politiche europee, focalizzando l’attenzione
sull’importanza degli investimenti nelle aree urbane e nelle città.
Rimandare indietro miliardi di euro e continuare a spendere zero euro
per l’edilizia popolare, i servizi sociali e il risanamento del
territorio è una lucida follia alla quale occorre mettersi di traverso.
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