Patrizio Gonnella (presidente Associazione Antigone)
Il fenomeno delle droghe è un fenomeno complesso, sociale, culturale, umano, sanitario, antropologico e infine, seppur artificiosamente, criminale. L'aspetto criminale è l'ultimo che dovrebbe venire in gioco, invece è l'unico oggi considerato dalla legislazione italiana. Una legislazione, la Fini/Giovanardi, dalle asperità repressive irragionevoli e dagli eccessi punitivi fondati su una base morale, non scientifica né giuridica.
I consumatori sono trattati come se fossero tutti dipendenti. Non si distingue tra droga pesante e droga leggera, tra droghe tradizionali e droghe sintetiche. Si catapultano tragicamente nella illegalità svariati milioni di italiani. Non si coglie il grido di aiuto delle famiglie e dei pazienti. La cannabis va legalizzata perché lo Stato liberale e costituzionale non deve intromettersi negli stili di vita dei propri cittadini. Nel mondo contemporaneo ci sono tante cose in libera vendita che sarebbe meglio fossero proibite o che non fossero state mai inventate, eppure ne siamo sommersi. Invece sulla droga non si può neanche aprire la discussione senza che Muccioli intervenga, mai colto dal germe del dubbio. Bisogna sempre diffidare da chi vive di certezze granitiche.
Veniamo ora all'aspetto criminale della questione. La cannabis va legalizzata perché la sua proibizione alimenta mercati mafiosi che lucrano delle scelte infauste dei governi. In un solo colpo si toglierebbe ossigeno a organizzazioni criminali trans-continentali nonché si salverebbero tante vite.
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