“La notizia del giorno non è che l’Europa e gli Stati Uniti invieranno i carri armati a Kiev, ma è un’altra, di cui nessuno parla: è in atto un’offensiva russa nel Donbass e le città stanno cadendo.
(Adolfo Spezzaferro – lidentita.it)
Si fa un gran parlare degli 80 tank Ue, dei 31 Usa e della
decina di tank britannici che invieremo a Kiev. Sarà una mossa decisiva
per le sorti del conflitto?
No. Non sarà decisiva, perché in
questa guerra abbiamo visto che finora di tank ne sono stati distutti
molti, con droni kamikaze e missili anti carro. Se alla fine a Kiev
arriveranno circa 130 carri, non potranno fare la differenza. Chi dice
che con i tank si arriva a Mosca dice una sciocchezza. Inoltre
all’Ucraina serviranno mesi per poterli impiegare al meglio in teatro
operativo. Poi certo che qualsiasi arma gli mandi per loro è meglio che
niente. Ma attenzione: lì si spara, si spara tanto. Servono tantissime
munizioni e soprattutto c’è un problema logistico.
Ci spieghi.
Non è certo un caso se i Paesi Nato
hanno solamente un modello di carro armato in servizio. Le forze ucraine
si troverebbero a dover gestire quattro tipi diversi di carri, con due
tipi diversi di munizioni. Per non parlare della manutenzione. Teniamo
presente che i Leopard si riparano in Slovacchia, che non è proprio
dietro l’angolo rispetto al Donbass. Poi certo, le truppe
cannibalizzeranno i tank fuori uso per far funzionare quelli che si
possono ancora salvare. Ma non dimentichiamoci che i russi hanno
distrutto tutte le strutture logistiche e di manutenzione militare
ucraine. Quindi ad un certo punto i carri si fermeranno.
Per fare prima, si potrebbe utilizzare personale già addestrato…
Esattamente.
Volontari ex militari polacchi, per esempio. Intanto che vengono
formati gli equipaggi di personale ucraino. Ma comunque questi tank
arriveranno su campo tra tre mesi. Mentre l’offensiva russa è già in
atto. Procede lentamente ma procede. Non sappiamo ancora se sarà
decisiva, dipende dalla forza che Mosca vorrà imprimere a tale
offensiva. Ma una cosa è certa.
Quale?
Non sappiamo che ruolo avranno i tank, per
quando arriveranno nel Donbass. Se l’Ucraina avrà già perso, saranno
inutili. Se l’Ucraina sarà ancora in guerra, non faranno comunque la
differenza, se l’offensiva russa sarà ancora in atto, verranno impiegati
in modo difensivo. Ma dire ora che i tank saranno decisivi è pura
propaganda. In realtà all’interno della Nato si sta consumando il solito
confronto fatto di pesi e contrappesi tra i vari alleati. In questo
scenario appare evidente che la Polonia abbia la leadership Ue sul
fronte guerrafondaio. Tanto da aver messo sotto pressione la Germania.
In tale ottica, ci manca solo che alla fine pure la Francia decide di
dare i suoi carri Leclerc. Così sul campo gli ucraini dovranno gestire
cinque modelli diversi di tank. Più pesanti di quelli ora sul campo, e
che consumano di più. E i problemi non finiscono qui.
Quali altri problemi ci sono?
I tank occidentali
sono meno idonei all’impiego su strade strette e nei centri abitati.
Andrebbe valutato anche se mezzi così pesanti siano compatibili con
l’attraversamento di molti ponti sui tanti corsi d’acqua minori
dell’Ucraina e nell’imbarco sui vagoni ferroviari ucraini.
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