martedì 31 gennaio 2023

Zelensky, il cerino acceso in mano agli stupidi

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Probabilmente la servitù di grado più basso, quella che lavora nelle cucine fumose o nelle pestilenziali stalle , viene raggiunta solo con grande ritardo dalle notizie e così il governo italiano e il suo strumento di propaganda principale, ovvero la Rai visto che i giornali vanno ormai direttamente dalla tipografia al macero, si appresta ad offrire un improprio tappeto rosso a Zelensky proprio mentre negli Usa l’house organ della Cia, ovvero il Washington Post, registra i tentativi di Blinken tenta di mettere in piedi un abbozzo di trattativa con Mosca, ancora abbastanza plastico e indeterminato da servire  per sondare il terreno. Questo tentativo nasce però dalla consapevolezza della sconfitta occidentale di cui i sudditi italiani non hanno idea, visto che da un anno si celebrano le vittorie ucraine. Certo bisogna dire che anche i servi di livello più altro, i valet de table, vengono presi in giro dal padrone e quando si ha la sfortuna di avere un governo di cretini certificati come quello tedesco, il gioco è facile: Washington ha fatto credere di voler passare all’ucraina una quindicina dei suoi carri Abrams per convincere la Germania a cedere i suoi Leopard e una volta ottenuto lo scopo ha detto che però gli Abrams arriveranno – forse – fra un anno. E viste le prestazioni del carro americano è chiaro che lo si vuole preservare da figuracce: che sia la Germania a correre questo rischio.

In realtà non ci vuole molto a interpretare  le angosce e le prospettive del padrone  “eccezionale” il quale sa che l’unica alternativa alla pace è la guerra nucleare perché la Nato non  ha i numeri per vincere sul piano di un conflitto convenzionale. Capisco che per il cittadino medio occidentale, anche quello che  milita nell’area critica nei confronti della guerra, risulti ostico se non addirittura impossibile ritenere l’occidente inferiore sul piano militare a confronto di chiunque, compresi gli alieni che di solito vengono regolarmente ed eroicamente sconfitti, ma la realtà è diversa e se solo si vanno a vedere i precedenti è facile capire di trovarsi dentro un’illusione . L’unico evento bellico  in qualche modo comparabile al conflitto ucraino è stata la prima guerra del golfo: l’alleanza atlantica dovette schierare 750 mila soldati Usa e 250 mila degli alleati, insomma un milione di uomini contro i 650 mila di Saddam. Ma erano anche altri tempi e la vittoria fu possibile per il fatto che le portaerei Usa poterono avvicinarsi a tal punto da eliminare la debole e inconsistente aviazione avversaria: non esistevano allora armi o comunque l’Iraq non le possedeva che potessero costituire una seria minaccia per la Us Navy la  poteva lanciare missili e non temere di esserne colpita. Inoltre l’esercito irakeno era molto peggio armato di quello occidentale ed era anche meno addestrato. Ora siccome la Russia ha circa 550 mila uomini tra il territorio ucraino e le basi nelle vicinanze delle aeree di scontro  si potrebbe teoricamente istituire un confronto, anche se l’area delle operazioni è cinque volte più vasta rispetto all’Iraq. Tuttavia nessun’altra delle condizioni che si verificarono durante Desert Storm sussiste in questo caso:  le portaerei nel mar Nero  potrebbero essere facilmente colpite e così le altre navi, ,mentre gli aerei da combattimento Usa o di Paesi europei non hanno l’autonomia necessaria ad arrivare in Donbass per appoggiare le truppe e tornare indietro se non da basi polacche e rumene vicine al confine e facilmente attingibili da missili e droni avversari  mentre i mezzi di contraerea russi sono i più avanzati al mondo. Questo senza tenere conto che l’aviazione russa  conta migliaia di velivoli ad alta tecnologia. Per ciò che  riguarda il fronte terrestre è chiaro che i russi dispongono di armamenti all’altezza e anzi spesso superiori, che le truppe occidentali in avanzata verso il fronte non potrebbero disporre se non occasionalmente di trasporti ferroviari e  sarebbero esposte  al fuoco di interdizione russo sulle poche strade praticabili per poter arrivare in numero sufficiente al fronte. Una cosa è trasportare qualche cannone e qualche blindato, un altro un’intera forza di invasione. Per di  più i russi potrebbero sfruttare le fortificazioni che l’occidente stesso ha costruito e pagato perché i nazisti ucraini potessero resistere.

Che armata si dovrebbe mettere in piedi in queste condizioni per poter vincere? Non meno di due milioni e mezzo di uomini se ci rifacciamo alla guerra irakena. E quante sarebbero le vittime? Di certo un numero politicamente insostenibile per le fragili società occidentali ormai in pieno marasma  In realtà una consistente parte delle forze Nato operativamente disponibili sono già in Ucraina sotto false spoglie . E questo senza dire che la situazione richiederebbe risorse economiche talmente gigantesche e una produzione di armamenti tale che non è pensabile oggi senza la Cina. E così si otterrebbe l’esatto contrario di ciò che la strategia americana cerca e probabilmente anche l’esatto contrario di ciò che propongono le varie  “Agende” dei super ricchi . In effetti  gli Usa si sono andati a cacciare in un vicolo cieco dal quale non c’è via di uscita dopo che la Russia ha resistito in maniera del tutto inattesa alle sanzioni. Ma tutto questo non è stato spiegato al personale di servizio anche perché per gli Usa è un bene che i Paesi europei si sputtanino con Mosca in maniera sufficiente da rendere difficile se non impossibile ristabilire seri rapporti commerciali. E Zelenski a Sanremo è davvero il cerino in mano agli stupidi.

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