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Ricordate il documento attribuito alla Rand Corporation e che girava per gli uffici dell’amministrazione di Washington e nel quale si diceva che uno degli obiettivi della guerra in Ucraina erano la Germania e l’Europa che avrebbero dovute essere messe in condizione di non poter avere sinergie economiche con la Russia? Questo documento riservato, portava la data del 25 gennaio del 2022 e l’amministrazione americana sapeva che avrebbe costretto Mosca a intervenire scatenando i suoi nazisti contro i civili del Donbass. Ciò che la Rand dava per scontato era che le sanzioni draconiane da una parte avrebbero costituito un durissimo colpo per Mosca e certamente per Putin e nel contempo avrebbero lasciato l’Europa in balia degli altissimi prezzi di gas liquefatto americano, tra l’altro di pessima qualità e con quelli perigliosi del petrolio, il che in sostanza avrebbe portato alla deindustrializzazione del continente. Insomma gli Usa avrebbero preso due piccioni con una fava.
Ma le cose non sono andate nel verso giusto da nessun punto di vista e ora un nuovo documento della Rand ammaina le bandiere e dice che a questo punto i vantaggi per gli Usa di continuare indefinitamente la guerra si riducono e anzi presentano maggiori costi e rischi, mentre per Mosca rappresentano un vantaggio . Ma naturalmente poiché la Rand è un think tank della nazione “eccezionale”, quella che da due secoli a questa parte ha prodotto nel pianeta il maggior numero di morti in guerra questo non significa che si vuole davvero la pace, ma che si vuole mano libera per un’altra guerra, quella contro la Cina che è assolutamente necessaria a gli Usa per mantenere la propria egemonia mondiale: “A parte i potenziali guadagni russi e le ricadute economiche per l’Ucraina, l’Europa e il mondo, una guerra prolungata avrebbe anche implicazioni per la politica estera degli Stati Uniti. La capacità degli Stati Uniti di concentrarsi sulle altre priorità globali, in particolare competere con la Cina, rimarrà limitata finché la guerra consumerà il tempo degli alti responsabili delle decisioni e le risorse militari statunitensi. … E sebbene la Russia dipenderà maggiormente dalla Cina indipendentemente da quando la guerra finirà, Washington ha interesse a lungo termine a garantire che Mosca non si sottometta completamente a Pechino. Una guerra prolungata che aumenti la dipendenza della Russia potrebbe dare alla Cina dei vantaggi nella sua competizione con gli Stati Uniti”. Insomma ci voleva un think tank che riceve ogni anno milioni di dollari per dire ciò che questo blog dice gratuitamente da parecchi anni e certo non solo il Simplicissimus ma decine e decine, per non dire centinaia di siti ben più importanti: queste prospettive erano infatti abbastanza scontate e solo stupidi e tronfi guerrafondai ci hanno messo anni a capirlo.
Il ragionamento della Rand parte dalla constatazione che la resistenza della Russia alle sanzioni e il suo mancato isolamento mondiale deriva dalla potenza economica della Cina e la scarsa propensione di molti Paesi ad andare contro Pechino. Tuttavia questa “boite a penser” non si accorge di alcune cose che balzano agli occhi: la prima è che essa stessa ha contribuito alla politica aggressiva nei confronti della Russia, la seconda è che comunque Mosca ha dimostrato di avere capacità militari ed economiche molto superiori a quelle previste dagli ottusangoli dell’amministrazione di Washington , la terza infine è una sorta di autocondanna nel senso che si ammette tra le righe che gli Usa non sono in grado di combattere Russia e Cina insieme e dunque non possono pretendere di avere la primazia planetaria. Gli avversari ovviamente lo sanno e non si faranno certo dividere per dare soddisfazione a Washington. Ma in ogni caso è stato proprio il golpe ucraino e la minaccia diretta contro la Russia che ha dato avvio concreto ad una integrazione fra chi è nel mirino degli Usa e questo dimostra che le elite nordamericane sono rabbiose, ma talmente confuse da aver creato esse stesse condizioni perché i loro incubi si concretizzassero.
Ora la Rand consiglia a Washington di prendere misure che possano rendere possibile una rapida fine della guerra e dovrebbero fare pressione sull’Ucraina per avviare i negoziati e accettare l’esito negativo minacciando di interrompere il finanziamento della guerra che del resto si sta rivelando insufficiente a riequilibrare la situazione sul campo. Anzi la pace viene ora invocata prima che la Russia si prenda un’inequivocabile vittoria militare e che la gente possa constatare di essere stata presa in girio per un anno con fantasiose vittorie del regime di Kiev. Si può anche incoraggiare la Russia ad avviare negoziati offrendo un significativo allentamento delle sanzioni. E si può inscenare un altro cambio di regime a Kiev in modo relativamente semplice e far concludere la pace da un nuovo presidente. Si è vero, gli Usa potrebbero, ma dovrebbero perdere la faccia perché una delle condizioni di Mosca darebbe quella di smilitarizzare l’Ucraina e di fare così arretrare la Nato. Siccome nessuno si fida più degli occidentale non potranno ancora una volta barare. Tuttavia questa è l’unica alternativa alla guerra nucleare e alla fine il tutto si tradurrà in meglio sconfitti che vivi. Ma a quel punto non potranno nemmeno più fidarsi di tenere tra le grinfie l’Europa attraverso i governi fantoccio e i pupazzetti dell Ue, visto gli sconvolgimenti economici che in ogni caso non rientrerebbero che in parecchi anni.
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