martedì 31 gennaio 2023

Denunciare le violenze d’Israele in Palestina non può essere reato. Solidarietà con Chef Rubio

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E’ notizia del 27 gennaio che Chef Rubio è stato denunciato dai carabinieri di Milano, insieme ad altre persone, per diffamazione a mezzo telematico, con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali. Il tutto a partire da una denuncia della senatrice Segre del 6 dicembre 2022.

Abbiamo letto i testi dei tweet di Rubio: non sono parole guidate dalla diplomazia, sono dure, dirette, scritte con emotività, ma per niente diffamatorie, e non racchiudono né odio etnico né odio razziale.

Racchiudono invece un’altra verità: l’amore e la preoccupazione di Rubio nei confronti del popolo palestinese. Solo dall’inizio del 2023 c’è stata almeno una vittima palestinese al giorno, per non parlare dei nove morti fatti ieri, 26 gennaio, a Jenin, dall’esercito israeliano, e tutti i feriti, e i ragazzi imprigionati solo perché essere palestinesi equivale ad essere considerati “terroristi”.

La notizia della denuncia viene data proprio nella giornata della memoria, forse per ottenere un effetto mediatico maggiore. Invece dovremmo ricordare che la memoria dell’olocausto è un monito per tutti noi, perché la storia non si ripeta, e questo vale nei confronti di tutti.

Nessun popolo può rivendicare “l’esclusiva” del popolo perseguitato. Non ci possono essere “graduatorie” in questa triste faccenda.

Tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno a chef Rubio.

 

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