domenica 1 gennaio 2023

L’Ucraina come narrazione di Blackrock

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Sebbene Zelensky venga esposto come una sorta di totem o di feticcio in ogni angolo dell’occidente, una cosa è chiarissima: l’Ucraina non esiste più, è un conglomerato di interessi americani e oligarchici che niente hanno a che fare con uno stato che aveva come capitale Kiev e la cui sopravvivenza formale è legittimata solo dal sangue della carne da cannone e dagli interessi spuri in fantomatiche ricostruzioni che non hanno senso. Dopo le acquisizioni di vastissime aree agricole da parte dei Bill Gates e compagnia cantante o forse sarebbe meglio dire vaccinante, dopo le masturbazioni petrolifere della famiglia Biden al completo,  adesso sono direttamente i finanzieri come Larry Fink capo di BlackRock, che parlano con Zelensky e promettono soldi per ricostruzioni che non si sa bene in quale futuro e in quali aree possano essere collocate senza prima arrivare alla pace. Zelensky e Fink , come dice un comunicato ufficiale riportato dai media, hanno deciso di comune accordo di concentrarsi nel breve termine sul coordinamento di tutti i potenziali investitori e dei partecipanti alla ricostruzione del Paese, incanalando gli investimenti nei settori più rilevanti e significativi per l’economia ucraina, Vista l’enorme corruzione dove alcuni oligarchi fanno incetta di soldi e di beni in maniera sfacciata, vista la fuga degli abitanti dal freddo, dagli arruolamenti forzati oltreché dalla scomparsa dei servizi essenziali, non si sa bene di cosa si stia parlando.

Anzi forse si può immaginare: la creazione di un’enorme area di riciclaggio di denaro sporco dove oligarchi e funzionari, a parte i padroni occidentali, facciano la cresta finché potranno. Altro non è dato di immaginare visto che il Pil ucraino si è dimezzato e la stragrande maggioranza delle aziende residuali del Paese non produce profitti . Si tratta indefinitiva di succhiare tutto quello che si può prima della fine della globalizzazione che peraltro è una delle più grandi paure di Fink.  Ad ogni modo un punto sta cominciando a diventare chiaro: il cosiddetto occidente è ormai direttamente gestito dai potentati economico finanziari: nonostante il fatto che essi siano riusciti a portare alla Casa Bianca un  un individuo affetto da demenza senile e per di più implicato appieno attraverso la sua famiglia nella corruzione ucraina, nonostante siano riusciti, in accordo con le centrali militari e di intelligence degli Usa a comprare tutti o quasi i governi europei e occidentali, sentono il bisogno di entrare a gamba tesa negli affari di stato prima che essi  possano fare qualcosa che non è pienamente nei loro interessi. Dopo la salute, anche la guerra e la pace vengono gestiti privatamente servendosi dei personaggi, anzi dei burattini, che essi stessi hanno creato, ma entrando in scena da protagonisti.

In un certo senso non si tratta di qualcosa di totalmente negativo: più tutto questo diventa palese: più i milioni di persone danneggiate e impoverite dalle manovre del grande capitale, vedranno chiaramente da dove arrivano le loro sofferenze e più la cosiddetta pace sociale costruita sulla base delle menzogne diventerà incerta, fragile, mettendo a rischio le aspirazioni e le distopie che i grandi ricchi cercano di imporre. Ma ancora di più  il fatto stesso di essere i tiranni assoluti solo di una piccola parte dell’umanità, mentre la maggioranza non intende sottomettersi, finirà per sconfiggerli visto che le loro risorse sono prevalentemente di carta e o sono accettate da tutti o valgono zero. Per ora cercano di far credere che l’Ucraina esista ancora come nazione, cosa del resto impossibile visto che non lo è mai stata, che lotti per libertà che non ha concesso ai russofoni e in fondo nemmeno ai propri cittadini che esista insomma qualcosa oltre Zelensky, quattro  mega oligarchi e un esercito tenuto insieme dalla Nato a da gruppi di fanatici nazisti. In fondo a questo punto l’Ucraina stessa è una narrazione che serve a questi padroni del vapore per tenerci in stato di guerra mentre loro si riempiono di soldi

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