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L’immunologo e tossicologo professor Stefan Hockertz è uno degli scienziati che fin dall’inizio della messa in scena del coronavirus, si è espresso con coraggio e competenza su fatti che sono stati nascosti dai media mainstream. Autore di un libro, Generation maske, ( Generazione mascherina) che in Germania ha avuto un enorme successo, egli è stato un faro per moltissime persone che erano alla ricerca di una spiegazione per questa follia. E naturalmente ha dovuto pagare un prezzo altissimo per non essersi piegato alla versione ufficiale: il suo calvario è iniziato il 17 giugno 2021 come si può leggere qui Erano le 7 del mattino ed era in bagno quando è suonato il campanello e davanti alla porta ha trovato 12 persone di cui 8 in abiti civili e quattro in assetto di guerra, qualcosa di assolutamente irrituale ed eccessivo anche per la cattura di un bandito. Si sono presentati come investigatori fiscali. O meglio, solo uno di questi signori si è presentato come tale, gli altri sono rimasti ignoti e per quattro ore, l’ufficio e l’abitazione di Stefan Hockertz sono stati letteralmente smontati ed è stato sequestrato tutto il materiale tecnico mentre i membri della squadra hanno man mano lasciato trasparire che sapevano tutto sul professore e sulla posizione in merito alla pandemia. Tutto il materiale tecnico, computer e cellulari sono stati sequestrati. ( e in seguito a un azione legale restituiti, ma infarciti di Trojan statali), i suoi conti sono stati bloccati ed è stato emesso un ordine di sequestro per un importo di 820.000 euro.
Il preteso per tutto questo è stata un banale contenzioso fiscale, ripescato da passo e utilizzato come mezzo di pressione:: cinque anni fa, Hockertz voleva creare una società in Svizzera per farla lavorare insieme alla sua società di consulenza tedesca per aziende farmaceutiche. A quel tempo, l’ufficio delle imposte del distretto di Friburgo lo ha contattato e lo ha informato che si poteva sospettare che la società svizzera avrebbe potuto essere usata per evadere le imposte. Hockertz fece quindi redigere a proprie spese un’ampia perizia da un noto perito fiscale e gli fu detto stato detto che tutto andava bene e che l’azienda svizzera poteva iniziare, ma a un certo punto nell’ottobre dell’anno scorso quando la figura del professore era diventata un punto di riferimento contro la menzogne del mainstream è stata inventata la necessità di una nuova verifica che poi si è svolta nei modi che abbiamo raccontato. Gli avvocati e gli esperti di Hockertz ritengono che le accuse fiscali sono destinate a cadere a breve perché tutta l’operazione è stata intimidatoria così come è avvenuto in Germania in moltissimi casi, riguardanti anche magistrati.
Da tre giorni Hockertz è sparito e ha fatto sapere, a scanso di equivoci che non pensa minimamente al suicidio, ma che vista la natura puramente vendicativa dell’azione contro di lui non si fida del fatto che giustizia possa essere fatta e che i modi per perseguitarlo possano essere infiniti: “Non posso più vivere qui e certamente non posso più lavorare”. Era dai tempi del nazismo che non succedeva una cosa simile. Ora al di là della singolo caso è palese che ciò che sta avvenendo in Germania da mesi, cioè l’incitamento contro chi non si vuole vaccinare, le minacce e le azioni giudiziarie contro chiunque faccia resistenza alla versione ufficiale del governo che peraltro la stessa Merkel esprime con svarioni talmente catastrofici da costringere a una correzione continua dei resoconti, tolgono alla Germania qualsiasi residua ambizione di guida dell’Europa democratica, anche ammesso che essa riesca a sopravvivere all’attacco del nuovo medioevo.
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